La guerra commerciale e normativa tra Stati Uniti e Unione Europea è appena entrata in una nuova fase. Dopo l’annuncio ufficiale della Commissione Europea che ha inflitto ad Apple una multa da 500 milioni di euro, la Casa Bianca ha risposto con una dichiarazione dai toni inequivocabili, definendo il provvedimento una vera e propria forma di “estorsione economica”.
La sanzione deriva da una violazione del Digital Markets Act (DMA), la normativa europea entrata in vigore per regolamentare l’attività delle cosiddette big tech o “gatekeeper”, ovvero quelle aziende considerate dominanti nei rispettivi settori. Secondo Bruxelles, Apple avrebbe limitato ingiustamente la libertà degli sviluppatori, impedendo loro di informare gli utenti sulle opzioni di pagamento alternative fuori dall’App Store e bloccando la distribuzione di app iOS tramite store concorrenti.
Una mossa che, secondo l’UE, limita la concorrenza, danneggia i consumatori e viola esplicitamente le regole stabilite dal DMA.
La risposta degli Stati Uniti non si è fatta attendere. In una dichiarazione rilasciata a Reuters, un portavoce della Casa Bianca ha espresso preoccupazione per la piega presa dai rapporti con l’UE, puntando il dito contro regolamenti che colpiscono in modo selettivo le aziende americane:
Questa nuova forma di estorsione economica non sarà tollerata dagli Stati Uniti. Le regolamentazioni extraterritoriali che prendono di mira le aziende americane, soffocano l’innovazione e favoriscono la censura, saranno considerate barriere commerciali e una minaccia diretta alla società civile libera.
Una posizione dura, che mostra chiaramente come il clima tra Bruxelles e Washington sia ormai molto teso. Il tutto accade mentre sono in corso negoziati su nuovi accordi commerciali tra USA e UE, che potrebbero complicarsi ulteriormente dopo questo episodio.
Apple, dal canto suo, ha subito annunciato l’intenzione di presentare appello contro la decisione della Commissione, definendola l’ennesimo attacco ingiustificato contro l’azienda:
Sebbene la multa rappresenti solo lo 0,1% del fatturato annuo di Apple, ben al di sotto del 10% massimo previsto dal DMA, il messaggio politico è chiaro. Cosa succederà ora?
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