“Copia privata”, aumenta la tassa sugli smartphone

Nella giornata di venerdì, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha firmato il nuovo decreto ministeriale che adegua l’equo compenso per la riproduzione privata di fotogrammi e videogrammi, già previsto dalla legge sul diritto d’autore.

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Le tariffe dell’equo compenso per la copia privata saranno ora di 4€ per gli smartphone e i tablet da 16GB, i 0,36€ per le memoria da 4GB e di 0,20€ per i DVD. Per quanto riguarda gli smartphone, si tratta di un aumento del 500%, visto che prima l’equo compenso per un modello da 16GB era di 0,9€. Ovviamente, maggiore è la memoria e maggiore sarà l’importo dell’equo compenso.

“Con questo intervento – dice Franceschini – si garantisce il diritto degli autori e degli artisti alla giusta remunerazione delle loro attività creative, senza gravare sui consumatori. Parlare di tassa sui telefonini è capzioso e strumentale: il decreto non introduce alcuna nuova tassa ma si limita a rimodulare ed aggiornare le tariffe che i produttori di dispositivi tecnologici dovranno corrispondere (a titolo di indennizzo forfettario sui nuovi prodotti) agli autori e agli artisti per la concessione della riproduzione ad uso personale di opere musicali e audiovisive scaricate dal web. Un meccanismo esistente dal 2009 che doveva essere aggiornato per legge”. 

E ancora: “Il decreto non prevede alcun incremento automatico dei prezzi di vendita. Peraltro, com’è noto, in larga parte gli smartphone e tablet sono venduti a prezzo fisso. Ho applicato doverosamente una norma di legge vigente. E’ dal 2012 che le tabelle sull’equo compenso attendevano di essere aggiornate. E ho anche ricostituito il tavolo tecnico che dovrà monitorare l’evoluzione e le tendenze del mercato e che, entro 12 mesi, verificherà lo stato di applicazione di questo provvedimento. Governo e parlamento dovranno adesso riflettere sulla necessità di adeguare la norma di legge ai cambiamenti tecnologici e di mercato, in parte già avvenuti e in parte prevedibili”.

Ricordiamo che l’equo compenso è un contributo imposto ai produttori e agli importatori di prodotti elettronici finalizzati alla riproduzione o alla registrazione di contenuti creativi come indennizzo sull’utilizzo e la copia privata delle opere protette da diritto d’autore. Sappiamo che su questo balzello è in atto da tempo un aspro dibattito, in quanto si tratta di una tassa che andrebbe a “punire” anche chi acquista supporti e dispositivi senza tuttavia aver mai condiviso o scaricato illegalmente file coperti da copyright.

La misura, ovviamente, non piace ai produttori. Il presidente di Confindustria Digitale Elio Catania parla di “provvedimento ingiustificato che non riflette il comportamento dei consumatori e l’evoluzione delle tecnologie e non è in linea con lo sforzo che il Paese deve compiere per sostenere l’innovazione digitale“.

In ogni caso, gran parte dei proventi di questa tassa andranno a favore degli artisti e alla promozione dei giovani autori e delle opere prime. Rimane solo da scoprire se i vari produttori di smartphone decideranno di far pesare questa tassa sui consumatori, aumentando i prezzi dei vari prodotti.

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