La Coalition for App Fairness è stata costituita a settembre da aziende come Epic Games, Spotify e Tile, ma ora ne fanno parte anche importanti editori USA come The New York Times, NPR, ESPN, The Washington Post e Bloomberg, con l’obiettivo di attirare l’attenzione sulle pratiche dell’App Store e le commissioni richieste da Apple.
Il gruppo afferma che Apple guadagna 15 miliardi di dollari all’anno dalle commissioni delle app e chiede che la fee venga tagliata dal 30% al 5% “come fanno fanti altri fornitori di servizi“. Secondo la coalizione, di cui fa parte anche Microsoft, “ogni giorno Apple tassa i consumatori e schiaccia l’innovazione“.
Adesso, anche importanti editori USA fanno parte del gruppo e chiedono che Apple riveda diverse politiche dall’App Store. Gli editori della DCN raggiungono un pubblico di oltre 223 milioni di visitatori unici e il 100% della popolazione online degli Stati Uniti. Il gruppo fornisce l’accesso ai contenuti tramite un modello in abbonamento, sul quale Apple ha un impatto grave “fungendo da intermediario“. L’argomento portato avanti da queste aziende è che Apple costringe gli editori a utilizzare i pagamenti in-app per servizi come gli abbonamenti. Di conseguenza, alcuni editori devono aumentare i prezzi per tenere conto della cosiddetta “tassa Apple” su questi acquisti.
Di recente, Apple ha abbassato la commissione al 15% per gli sviluppatori che guadagnano meno di 1 milione di dollari all’anno su App Store, ma a quanto pare questa decisione non è bastata a placare gli animi degli editori più grandi e ricchi.
Secondo la Coalition for App Fairness, l’ingresso del gruppo di editori DCN servirà a dare maggiore eco alla loro battaglia contro Apple.