Epic, Spotify e Tile formano la “Coalition for App Fairness”

Un gruppo di importanti software house e sviluppatori che si oppongono alle politiche dell'App Store hanno formato la Coalition for App Fairness.

Tra i principali membri della coalizione ci sono anche Epic, Spotify e Tile, tutti più o meno interessati da diatribe legali e non contro Apple

coalition for App Fairness

La Coalition for App Fairness nasce per coordinare gli sforzi per combattere Apple e le politiche dell’App Store. Tra i membri fondatori ci sono i già citati Epic Games, Spotify e Tile, il cui scopo è quello di evitare che la società di Cupertino “tassi i consumatori e schiacci l’innovazione“.

La coalizione viene presentata come un’organizzazione non profit indipendente fondata da aziende leader del settore per difendere la libertà di scelta e la concorrenza leale in tutto l’ecosistema delle app.

I membri fondatori sono:

  • Basecamp
  • Blix
  • Blockchain
  • Deezer
  • Epic Games
  • European Publishers Council
  • Match
  • News Media Europe
  • Prepear
  • ProtonMail
  • SkyDemon
  • Spotify
  • Tile

Il gruppo afferma che Apple guadagna 15 miliardi di dollari all’anno dalle commissioni delle app e chiede che la fee venga tagliata dal 30% al 5% “come fanno fanti altri fornitori di servizi“. In passato, Apple ha già risposto a questa proposta affermando che l’azienda fa molto di più di un semplice fornitore di servizi: ospita app, sostiene i costi dei server e offre accesso a miliardi di dispositivi in tutto il mondo. Apple ha sempre sottolineato di aver creato lei la piattaforma che ha consentito agli sviluppatori di vendere app ai propri clienti.

Malgrado ciò, il gruppo invita tutti gli sviluppatori a partecipare, visto che l’unico requisito è avere almeno un’app su App Store:

Questa è una chiamata aperta a tutti gli sviluppatori, grandi e piccoli, a unirsi a noi. Insieme combatteremo contro il controllo monopolistico dell’ecosistema delle app da parte di Apple. Affronteremo diversi punti.

Politiche anticoncorrenziali attentamente elaborate. Apple utilizza il controllo del sistema operativo iOS per favorire se stessa controllando i prodotti e le funzionalità a disposizione dei consumatori. L’azienda richiede ai produttori di apparecchiature di limitare le opzioni, costringe gli sviluppatori a vendere attraverso il suo App Store e ruba idee ai concorrenti.

Il 30% di “Tassa sulle app” per creatori e consumatori. Per la maggior parte degli acquisti effettuati all’interno dell’App Store, Apple prende il 30% del prezzo di acquisto. Nessun’altra commissione di transazione, in nessun settore, si avvicina a questa cifra. Questa tassa sull’app riduce notevolmente il potere d’acquisto dei consumatori e le entrate degli sviluppatori. Questa tassa sulle app è particolarmente ingiusta quando viene imposta alle app che competono direttamente con quelle vendute da Apple, ponendole in un netto svantaggio competitivo.

Nessuna libertà per i consumatori. Se i consumatori vogliono utilizzare un dispositivo mobile dell’azienda, Apple riscuote una tassa che nessuno può evitare. Nessuna concorrenza, nessuna opzione, nessuna possibilità di ricorso. Le politiche dell’Apple App Store sono prigioni per le quali i consumatori sono tenuti a pagare e da cui gli sviluppatori non possono sfuggire.

Questa nuova iniziativa servirà a cambiare qualcosa?

Offerte Amazon di oggi
News