Dopo la condanna al pagamento di 1 miliardo di dollari per la violazione di alcuni brevetti appartenenti al California Institute of Technology, Apple aveva chiesto che uno dei brevetti facenti parti della causa fosse giudicato non valido. I giudici hanno però respinto questa richiesta.
La Corte d’appello degli Stati Uniti si è pronunciata contro la richiesta di Apple che chiedeva di rivedere la decisione iniziale. Apple si è concentrata in particolare sul brevetto USA n. 7.116.710, che tra le altre cose copre il “metodo di codifica di un segnale“.
Apple ha contestato il brevetto in questione per motivi di ovvietà, affermando che la tecnologia brevettata è troppo generica e non può quindi essere oggetto di alcuna disputa.
La causa era iniziata nel 2016, quanto Caltech affermò che i chip WiFi realizzati da Broadcom e utilizzati da Apple violavano diversi brevetti. La causa citava tutti i prodotti Apple: iPhone, iPad, Mac, iMac, Apple Watch, Apple TV, HomePod e persino i router AirPort fuori produzione. I brevetti riguardano i sistemi di codifica che correggono errori nella trasmissione dei dati utilizzati nello standard Wi-Fi 802.11. Apple e Broadcom hanno negato la violazione di tutti i brevetti e hanno affermato che il California Institute of Technology non aveva diritto a ricevere alcun risarcimento danni.
Apple dovrà quindi pagare 838 milioni di dollari, mentre il resto sarà pagato da Broadcom.