Apple ha pubblicato un’interessante approfondimento realizzato dal regista Barry Jenkins sull’utilizzo di Mac, iPhone e iPad nella produzione dei film contemporanei.
Il regista premio Oscar Barry Jenkins (per il film Moonlight) dice di essersi avvicinato per caso alla regia. Ha frequentato per alcuni anni la Florida State University prima di scoprire la scuola di cinema dell’università: “Li ho imparato una lezione importante” continua. “Tagliare le scene solo quando non se ne può fare a meno.”
Nella campagna “Dietro il Mac” dello scorso anno, che celebra i creativi che usano il Mac nel loro lavoro, abbiamo visto Jenkins che tiene in mano il suo MacBook Pro mentre sta sotto un ombrello in mezzo alla pioggia. Il regista stava esportando la versione definitiva del film Moonlight, vincitore del Premio Oscar nel 2017.
Jenkins unisce tecniche tradizionali a strumenti moderni, come la sua videocamera Alexa ARRI, il MacBook Pro e perfino il suo nuovo iPad Pro. “È anche merito delle videocamere Arri e della piattaforma Apple se sono arrivato dove sono” ha dichiarato Jenkins.
Nel suo ultimo film, un adattamento cinematografico del libro di James Baldwin “Se la strada potesse parlare”, affronta la condizione delle persone di colore nell’America degli anni ’70, raccontando le vicissitudini di una giovane coppia in un mondo che sta cambiando.
Girato con una videocamera Alexa 65 di ARRI, “Se la strada potesse parlare” offre uno spaccato di vita intimo sulla situazione delle persone afroamericane. Jenkins è grato di aver avuto la possibilità di riprodurre sul grande schermo quei momenti di amore e intimità famigliare immaginati dalla sua icona letteraria.