COVID-19, Foxconn premia i dipendenti che non abbandonano la fabbrica degli iPhone

zPrevisti importanti bonus per i dipendenti Foxconn per limitare i problemi legati al focolaio di COVID-19.

Foxconn ha più che triplicato i bonus per i dipendenti che lavorano all’assemblaggio degli iPhone, per cercare di convincerli a continuare a lavorare in condizioni estremamente difficili a causa di un’epidemia di COVID-19 nel suo più grande impianto di produzione in Cina.

iPhone 2019

Per coloro che accettano di rinunciare alle ferie nel mese di novembre, il bonus potrebbe ammontare ad un +1.000% – da 1.500 yuan (200 dollari) a 15.000 yuan (2.000 dollari).

Foxconn è il principale assemblatore di iPhone e il suo campus di Zhengzhou è il più grande impianto dell’azienda, con circa 300.000 lavoratori. Nel contempo, la Cina mantiene ancora una politica zero-COVID-19, cercando di eliminare completamente il virus dal Paese e imponendo chiusure in tutta la città in risposta anche solo a una manciata di test positivi.

Nel tentativo di perseguire questa politica senza distruggere l’economia, la Cina consente la cosiddetta produzione a ciclo chiuso, in cui il personale lavora, mangia e dorme nel campus durante i lockdown. Queste condizioni erano già difficili, ma un’epidemia di COVID-19 all’interno dell’impianto stesso crea restrizioni ancora più severe.

Foxconn ha inizialmente cercato di minimizzare l’impatto sulla produzione dell’iPhone 14, ma ora si parla di un calo del 30% nel solo mese di novembre. Il problema è legato proprio alle condizioni di lavoro, con diversi dipendenti che hanno abbandonato di nascosto l’impianto.

L’azienda ha quindi inizialmente reagito offrendo bonus fino a 1.500 yuan (200 dollari) a tutti coloro che lavorano per tutti i turni, pari a circa il 20% del loro stipendio base. Ma ora, la gravità della situazione ha spinto Foxconn a triplicare questi bonus: chi lavora per più di 25 giorni in un mese può ottenere un bonus massimo di 5.000 yuan, come parte dello sforzo per “riprendere gradualmente una produzione ordinata” e per “ringraziare la perseveranza dei nostri colleghi“.

Inoltre, chi si impegna al massimo durante il mese di novembre, rinunciando anche alle ferie, potrebbe ricevere un bonus totale di oltre 15.000 yuan.

Anche con questi bonus, le risposte dei lavoratori  sono state contrastanti: alcuni hanno accettato di rimanere, altri considerano ancora troppo rischioso rimanere lì.

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