Secondo il capo dell’agenzia di sicurezza britannica MI5, Sir Andrew Parker, il crescente uso della crittografia ha reso Internet un “selvaggio west non regolamentato, inaccessibile dalle autorità”. La sua proposta è di allentare la crittografia e di consentire alle forze dell’ordine un accesso più semplice ai dati. 
Secondo Andrew Parker, con l’uso della crittografia end-to-end da parte di Apple e di altre aziende tecnologiche è diventato impossibile per le forze dell’ordine monitorare le conversazioni online.
Per questo motivo, il capo dell’MI5 ha sollecitato le aziende tecnologiche a fornire maggiore assistenza alle agenzie e alle organizzazioni che lavorano per proteggere le persone, garantendo l’accesso alle comunicazioni crittografate. Parker è preoccupato soprattutto dai piani di Facebook di utilizzare la crittografia end-to-end su tutti i suoi servizi di social media, a causa della portata globale di questa decisione.
Parker ritiene che le aziende tecnologiche dovrebbero usare le loro competenze per risolvere il problema, fornendo una sorta di accesso eccezionale ai dati quando richiesto dalle autorità, senza minare i principi della crittografia end-to-end. Il capo dell’MI5 è preoccupato soprattutto per le difficoltà nel monitorare le conversazioni di presunti terroristi e di prevenire eventuali attacchi in Gran Bretagna come nel resto del mondo.
Questa non è la prima volta che le forze dell’ordine britanniche chiedono delle soluzioni per monitorare le comunicazioni crittografate. Apple, Google, Microsoft e WhatsApp hanno consegnato una lettera nel 2019 chiedendo al governo del Regno Unito di abbandonare l’idea del cosiddetto “protocollo fantasma“, che avrebbe obbligato le aziende a sbloccare la crittografia degli utenti.
Come già noto, il problema è che per superare la crittografia end-to-end l’unica soluzione è quella di installare una backdoor sugli smartphone, causando però dei potenziali pericoli per tutti gli utenti. Apple si è sempre detta contraria a questa iniziativa.