Lisa Brennan-Jobs racconta il suo rapporto con il padre Steve Jobs [AGGIORNATO]

Lisa Brennan-Jobs, primogenita di Steve Jobs, pubblicherà a breve un libro autobiografico intitolato “Small Fry”. In vista dell’uscita prevista per il mese prossimo, Vanity Fair ha pubblicato un estratto in cui Lisa condivide alcuni dettagli sul rapporto travagliato con suo padre. Il libro si può già preordinare su Amazon.

Lisa è nata nel 1978 dalla relazione tra Steve Jobs e Chrisann Brennan e, come noto, Jobs inizialmente negò di essere suo padre. Le cose cambiarono per la prima volta quando Lisa aveva due anni, tanto che lo stesso Steve Jobs chiamò uno dei nuovi computer Apple “Lisa” (malgrado abbia inizialmente negato che si riferisse alla figlia).

Dopo un test di paternità che confermò il tutto, Steve Jobs decise di incontrare Lisa. È proprio lei a raccontare quel primo incontro avvenuto al Menlo Park in California:

“Sai chi sono?” mi chiese. Si tolse i capelli dagli occhi.

Avevo tre anni, non risposi.

“Sono tuo padre” (“Come se fosse Darth Vader”, disse mia madre più tardi quando mi raccontò la storia).

“Sono una delle persone più importanti che tu possa mai conoscere”, mi disse.

Da quel giorno, Jobs e Lisa trascorsero molto più tempo insieme, tra serate di pattinaggio, corse sulla Porsche, escursioni, uscite al mare e tanto altro. Ma quando Lisa iniziò a crescere si ripresentarono i problemi di relazione tra i due.

Lisa racconta che un giorno chiese a suo padre se erano vere le storie che si dicevano in giro, sul fatto che lui cambiasse la sua Porsche con una nuova ogni volta che compariva anche un solo piccolo graffio:

“Non otterrai niente” disse. “Capisci? Niente, non otterrai niente”. Intendendo che non mi avrebbe detto nulla sulla macchina. La sua voce era ferita ed entrava dritta nel mio petto.

Brennan-Jobs scrive poi che il computer “Lisa” la faceva sentire più vicina al padre, dato che era stato proprio Jobs a scegliere quel nome. Un giorno, chiese se quel computer fosse davvero intitolato a lei e Jobs rispose di no. Una risposta che lo stesso Steve Jobs cambiò qualche anno più tardi, quando durante un pranzo con Bono degli U2 disse che il computer Lisa era intitolato a sua figlia, con lei presente al tavolo:

Ad un certo punto, Bono chiese: “Allora, il computer Lisa si chiama così per lei?”

Ci fu una pausa. Mi preparai alla dura risposta che mio padre mi aveva già dato più volte in passato.

Mio padre esitò, guardò il suo piatto per diversi secondi e poi guardò negli occhi Bono: “Si, è così”.

Ero in piedi, mi sedetti immediatamente sulla sedia.

“Lo sapevo” disse Bono

“Sì” disse mio padre.

Studiai la faccia di mio padre. Cosa era cambiato? Perché lo aveva ammesso ora, dopo tutti questi anni? Certo che quel computer aveva il mio nome! Ma in quel momento la sua bugia proseguita per anni sembrava ancora più assurda. A dire il vero, però, mi sentii sollevata.

La parte finale del racconto sul rapporto con suo padre è dedicato agli ultimi anni di vita di Steve Jobs, quando la malattia era ormai nota al pubblico.

AGGIORNAMENTO: sono state condivise nuove pagine del libro relativo al rapporto tra Lisa e suo padre. Quando parla della madre, Brennan-Jobs la ritrae come uno spirito libero che ha alimentato la sua creatività, anche se spesso era irascibile e negligente.

Lisa ricorda anche tutte le volte che il padre usava il denaro per confonderla o spaventarla: “A volte decideva di non pagare le cose all’ultimo minuto. Uscita dai ristoranti senza pagare il conto. Quando mia madre trovò una casa, chiese a Steve di comprarla per lei e me, e lui rispose che era d’accordo. Dopo qualche giorno la comprò e si trasferì lì con sua moglie, Laurene”. 

Non mancano però tanti momenti di gioia, come ad esempio quando Jobs si presentò in un hotel in Giappone dove Lisa stava trascorrendo una vacanza: “Passammo un’intera giornata insieme parlando di Dio e di coscienza“.

Negli ultimi anni di vita, Steve Jobs le ha chiesto più volte scusa per non aver passato più tempo con lei, per essersi dimenticato i compleanni e per non aver risposto quasi mail al telefono. Ma Steve Jobs le aveva anche detto che era rimasto offeso del fatto che non fosse stato invitato all’evento di immatricolazione di Lisa al primo anno di Harvard.

Il libro di Brennan-Jobs sarà disponibile dal 4 settembre, ma può già essere pre-ordinato su Amazon (titolo italiano “Pesciolino”).

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