Processo Apple-Samsung, emergono nuovi dettagli sul design dei primi iPhone

Con la riapertura dell’infinita battaglia legale tra Apple e Samsung per la violazione di alcuni brevetti di design dei primi iPhone, emergono nuovi dettagli sul processo di sviluppo e creazione di quegli smartphone Apple, grazie alla testimonianza di importanti dirigenti come Greg Joswiak.

Richard Howarth, senior director del team di design Apple e uno dei principali designer degli iPhone, ha dato il via alle danze con una dichiarazione piuttosto complessa. Howarth ha sostenuto che Samsung ha “copiato palesemente il design dell’iPhone, per cercare di strappare parte della natura iconica dei nostri dispositivi e dire:Anche noi siamo cool”.

Howarth ha continuato spiegando che Apple ha rifiutato centinaia e centinaia di prototipi di iPhone durante il processo di progettazione iniziale, inclusi modelli arrotondati, uno con una cornice ottagonale e altro ancora:

Uno di questi prototipi aveva una lunetta ottagonale, uno era arrotondato solo sui bordi sinistro e destro e uno aveva un frontale grigio chiaro. Non rappresentavano ciò che stavamo cercando di fare, perché il nostro obiettivo era quello di creare qualcosa che fosse percepito come amichevole e comprensibile. Uno di quei prototipi sembrava piuttosto grande e squadrato sul davanti. Ne abbiamo scartati a centinaia.

Alle fine, il design definitivo è stato quello che sembrava “qualcosa su cui avresti potuto girare la testa per vederlo meglio“. Questo, sostiene Howarth, è ciò che rende così preziosi i brevetti sul design di Apple: “Il telefono è un’idea. L’intera faccenda riguarda il telefono … Non puoi prendere solo una parte e dire ‘Proteggiamo solo quella’…

Durante il controinterrogatorio dell’avvocato di Samsung, Greg Joswiak, VP of product marketing dell’azienda, ha ammesso che Apple studia i telefoni dei concorrenti, ma non copia mai quello che fanno gli altri:

Li facciamo a pezzi per vedere cosa c’è dentro, ma non copiamo quello che fanno gli altri. Questa è la differenza tra fare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato

Nel frattempo, Tony Blevins, VP of procurement di Apple, ha dato un resoconto piuttosto emozionale di quel processo di progettazione iniziale:

Un piccolo gruppo di noi ingegneri e designer ha lavorato instancabilmente su questo prodotto per anni. Abbiamo lavorato fino a tarda notte e nei fine settimana, abbiamo sacrificato il tempo in famiglia, ci siamo persi i compleanni dei nostri figli. Abbiamo depositato i brevetti e abbiamo cercato di fare le cose nel modo giusto così da poter godere dei frutti del nostro lavoro. Quando arrivarono i telefoni Samsung, abbiamo provato un senso negativo che non potete immaginare. Avevano rubato il nostro lavoro”.

Blevins ha anche raccontato la filosofia di design che vige in Apple, spiegando che molte aziende usano una “filosofia del building-block“, che è “l’esatto opposto” di Apple. Ha poi raccontato di aver ha trascorso due settimane e mezzo in una fabbrica solo per cercare di rendere il motore della vibrazione abbastanza piccolo da adattarsi alle dimensioni scelte per l’iPhone.

Ricordiamo che Samsung è stata già ritenuta colpevole nel 2012 della violazione di questi brevetti, con una somma iniziale di risarcimento danni pari a circa 1 miliardo di dollari (poi ridotti a 548 milioni). Successivamente, i legali di Samsung sono riusciti a convincere la Corte Suprema che l’importo deve essere rivisto: Apple sostiene che i danni vanno calcolati sul valore totale degli iPhone violati, Samsung risponde che invece tale calcolo va effettuato solo sui componenti del telefono effettivamente “copiati”.

Questo nuovo processo verte quindi solo sull’ammontare del risarcimento danni e non sulla già accertata colpevolezza di Samsung.

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