Anche se Apple Pay si sta espandendo piano piano al di fuori degli Stati Uniti, secondo Reuters Apple dovrà affrontare non pochi problemi per portare questo servizio in tutto il mondo. Recentemente, importanti banche canadesi hanno sposato il progetto, ma lo stesso non può dirsi per le altre nazioni in cui è necessario portare Apple Pay.
Un primo riscontro di Reuters riguarda anche l’utilizzo da parte dei clienti: Apple Pay è molto diffuso tra gli appassionati della mela, ma è poco conosciuto dal grande pubblico, anche negli Stati Uniti. Se, però, nel paese Apple ha una forte potere di convincimento nei confronti delle banche, lo stesso non può dirsi in Europa, dove gioco forza il servizio deve arrivare per non rischiare di limitarne la portata.
Nel 2015, le transazioni tramite Apple Pay ammontano a 10,9 miliardi di dollari, ma la maggior parte interessa i soli Stati Uniti. In Australia, Cina, Canada e Gran Bretagna, il servizio è ancora poco diffuso e non è supportato da molte importanti banche. Insomma, la sua diffusione a livello globale procede a singhiozzo, con non poche difficoltà di penetrazione nei mercati dove Apple Pay non è ancora attivo. Tra l’altro, Apple Pay richiede dei POS appositi, e questo ne rende difficile la diffusione anche all’interno dei vari negozi.
Durante la WWDC del 13 giugno ci si attende qualche novità proprio su Apple Pay, che possa magari convincere più utenti e più istituti bancari ad utilizzare il servizio.