Il responsabile Human Interface Design di Apple (e di iOS 26…) lascia l’azienda e passa a Meta

Alan Dye, VP of Human Interface Design in Apple dal 2015, lascia l’azienda per guidare un nuovo studio in Meta.

alan dye lascia apple

Uno dei nomi più importanti del design Apple cambia casacca: Alan Dye, vice president of Human Interface Design dal 2015, lascia Cupertino per andare in Meta, dove guiderà un nuovo studio dedicato all’integrazione tra hardware, software e AI nei prodotti di consumo.

Al suo posto arriva un veterano che in Apple praticamente ci è cresciuto: Stephen Lemay, da 26 anni dentro l’azienda, che prenderà in mano la guida del team di Human Interface Design.

Chi è Alan Dye e cosa ha fatto in Apple

Se negli ultimi anni avete usato un prodotto Apple, il lavoro di Alan Dye l’avete visto tutti i giorni senza pensarci troppo.
Dopo l’uscita di Jony Ive nel 2019, il suo ruolo è diventato sempre più centrale. Ad esempio, ha guidato il ridisegno “Liquid Glass” di iOS 26, presentato direttamente sul palco della WWDC.

Ha anche avuto un ruolo chiave nel design di Apple Vision Pro e di visionOS, cioè il modo in cui “si vede e si usa” la realtà mista secondo Apple, ed è stato il punto di contatto tra estetica e usabilità sulle interfacce di tutti i sistemi operativi recenti.

Non parliamo quindi di una figura marginale, ma di uno dei pilastri della “nuova” Apple post-Ive.

Il testimone passa a Stephen Lemay

Al suo posto arriva Stephen Lemay, che in Apple c’è dal 1999 e che, parole di Tim Cook, “ha giocato un ruolo chiave nel design di ogni principale interfaccia Apple” da allora.

Nel commento ufficiale, Cook sottolinea due cose: Lemay incarna la cultura di collaborazione e creatività tipica di Apple, il design resta “fondamentale per chi siamo” e il team di oggi sta lavorando “alla lineup di prodotti più innovativa della nostra storia”.

Vale anche la pena notare che, secondo Bloomberg, il top management si aspettava già la sua uscita: non è un fulmine a ciel sereno, ma una transizione preparata.

Perché Meta si prende proprio Dye

Dye non andrà in Meta a fare il “semplice designer”, ma guiderà un nuovo studio pensato per unire design hardware, design software e integrazione con l’AI sui prodotti consumer.

Non è un caso: Meta sta spingendo fortissimo suvisori e wearable, dispositivi AI “da casa” e da indossare, oltre a interfacce nuove per interagire con modelli generativi e assistenti

Portarsi dentro una figura che ha appena orchestrato Liquid Glass, Vision Pro e l’evoluzione delle interfacce Apple è un segnale chiarissimo: Meta vuole un linguaggio di prodotto più coerente, meno “sperimentale” e più premium.

Insieme a Dye, se ne va anche Billy Sorrentino, altro pezzo del team design Apple che seguirà la stessa strada verso Meta.

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