Gruber: in Apple sono “al settimo cielo” per l’addio di Alan Dye e l’arrivo di Steve Lemay

Secondo John Gruber, molti designer Apple sono entusiasti dell’uscita di Alan Dye.

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È di ieri la notizia che Alan Dye, storico vice president of Human Interface Design di Apple dal 2015, lascerà l’azienda per guidare un nuovo studio di design in Meta, mentre il suo ruolo passerà a Steve Lemay, veterano del team design da 26 anni.

Oggi arriva il “retroscena” più interessante: secondo John Gruber su Daring Fireball, dentro Apple la notizia è stata accolta non solo bene, ma con un entusiasmo che in molti definiscono quasi incredibile.

Gruber racconta di aver parlato con diverse persone che hanno lavorato con Steve Lemay negli anni, e il quadro che esce è abbastanza compatto: è considerato un designer di interfacce “puro”, focalizzato su interaction design e dettagli, e viene apprezzato per la sua attenzione maniacale alla cura delle interfacce. Anche a livello personale è molto ben voluto e “profondamente rispettato” sul piano del talento

Ovviamente non tutti amano ogni singola scelta fatta da Lemay (si cita ad esempio qualche critica su aspetti del multitasking di iPadOS, percepiti come troppo limitanti), ma questo rientra nella normalità di qualsiasi team di designer: nessuno fa centro al 100% e i colleghi sono sempre i primi critici.

La frase chiave che riporta Gruber è significativa: chi conosce bene le opzioni interne è convinto che “non ci fosse scelta migliore di Lemay” per raccogliere il testimone.

Il passaggio più pesante del pezzo riguarda il giudizio sull’“epoca Dye”. Secondo le fonti di Gruber, negli ultimi anni molti dentro Apple percepivano una mancanza di vera cura nelle interfacce e c’era la sensazione che Dye non sarebbe mai stato spinto fuori, e in tanti avevano ormai smesso di sperarci. La notizia del suo addio è stata vissuta da molti come “quasi troppo bella per essere vera”

alan dye lascia apple
Il riassunto è chiaro: non è solo “un cambio di nome in organigramma”, ma uno spostamento che, per una parte del team interno, rappresenta una specie di reset culturale sul modo di intendere il design delle interfacce Apple.

In parallelo, oltre a Dye, lascia Apple anche il suo vice Billy Sorrentino, che andrà a unirsi a lui in Meta. Gruber aggiunge che, “secondo i ben informati”, anche altri membri della “cerchia ristretta” di Dye sarebbero pronti a seguirlo.

Dall’altra parte, Mark Zuckerberg ha commentato la notizia su Threads: il nuovo studio guidato da Dye sarà pensato per unire design, moda e tecnologia e definire la prossima generazione di prodotti ed esperienze firmate Meta, con un focus evidente su hardware e AI.

In pratica, Meta sta costruendo un vero e proprio hub creativo per il design di prodotto, pescando a piene mani dall’esperienza Apple.

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