Lo smartphone, “arma di distrazione di massa”

Che l’iPhone e gli smartphone in generale siano dei dispositivi che portano a distrarci più volte durante la giornata, e non solo alla guida, è un dato di fatto, soprattutto se, come noi, siete dei piccoli grandi fanatici di tecnologia. Secondo un nuovo studio condotto dall’Institute of Technology del Massachusetts, queste distrazioni fanno perdere molto più tempo di quanto crediamo, soprattutto a lavoro.

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Secondo questo studio, la distrazione provocata dall’utilizzo dell’iPhone non dura quei pochi secondi o minuti in cui leggiamo la notifica, ma ha ripercussioni ben più lunghe. Il nostro cervello, infatti, impiega molto più tempo per tornare allo stato precedente e a concentrarsi nuovamente, fino alla prossima “notifica”.

Il professore Earl Miller: “Ogni volta che passiamo da un’azione all’altra e iniziamo ad utilizzare lo smartphone, c’è un interruttore che si spegne. Il cervello inciampa e richiede tempo per tornare dove si trovava prima che venisse distratto dall’iPhone”. 

Tale distrazione è molto più pericolosa se si sta facendo qualcosa di importante a lavoro, q gusto spiega come mai si è meno produttivi quando sbirciamo spesso l’iPhone mentre stiamo eseguendo qualche attività lavorativa: “Quando vieni distratto, non sei in grado di essere operativo come prima” aggiunge Miller, “Il cervello deve riattivarsi ogni qual volta viene distratto, e questo ha serie ripercussioni nella tua produttività quotidiana“.

Secondo il MIT, il cervello impiega dai 15 ai 25 minuti per tornare allo stesso stato di concentrazione che aveva prima di essere distratto dall’iPhone. Leggere una e-mail, sbirciare Facebook o consultare la notifica di Twitter non ci fa perdere pochi secondi, ma addirittura decine di minuti. Tra l’altro, molti sono talmente collegati al proprio smartphone che nemmeno spegnerlo risolve la situazione: anche se il telefono non è acceso, il cervello è ancora agganciato ad esso e al fatto di doverlo controllare periodicamente. Questo fenomeno di chiama “Sindrome del testo fantasma“.

Questo studio si collega ad un altro report pubblicato nel 2014, secondo il quale le persone che consultano per troppo tempo l’iPhone, al solo fine di controllare se sono arrivate delle notifiche, hanno meno materia grigia nella parte del cervello dedicata al pensiero e al controllo delle emozioni. Questo comporta anche l’acuirsi di diverse condizioni mediche, come i disturbi ossessivo-compulsivi, la depressione e l’ansia.

Tra l’altro, tutti questi problemi si amplificano nel cervello dei più piccoli.

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