Apple e le tasse “ridotte” in Europa: arrivano nuovi dettagli

Apple è stata ampiamente criticata per le sue pratiche fiscali in Europa, dove è riuscita a evitare di pagare grandi tasse grazie a speciali accordi che ha con l’Irlanda e il Lussemburgo. Un nuovo rapporto pubblicato da The Australian Financial Review, che cita una recente indagine sull’argomento, parla dei guadagni di iTunes e spiega come mai vengono tassati pochissimo in Europa.

itunes

Più di due terzi dei guadagni di Apple arrivano attraverso le vendite di film, app e musica al di fuori degli Stati Uniti tramite l’iTunes Store (e anche l’App Store), quindi per transazioni che passano dalla sede di Apple in Lussemburgo. Transazioni che vengono tassate pochissimo, veramente pochissimo. Apple ha scelto di impiantare le sue sedi europee in determinati paesi come Irlanda e Lussemburgo, in modo da ottenere vantaggi sulle tasse grazie ad alcuni accordi stipulati nel 2008 che “ammorbidiscono” le imposizioni delle tasse e lasciano ad Apple decisamente più margine sulle vendite.

Ad esempio, Apple nel 2013 avrebbe pagato solo circa 20 milioni di Euro di tasse, quando invece i suoi guadagni sono stati superiori ai 2 miliardi di euro. Parliamo di una tassazione di circa l’1,2%, davvero molto ridotta rispetto al teorico 29% imposto dal Lussemburgo.

L’indagine, che ovviamente ha confermato quello che si sapeva già da tempo, ha notato che l’azienda californiana, come molte altre aziende con sedi fiscali in determinati paesi europei, ha iniziato da qualche anno a pagare decisamente meno tasse nonostante le vendite e i profitti invece siano in continua crescita.

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