Gli utenti di smartphone dovrebbero usare i servizi Cloud. Scopriamo perchè

Negli ultimi anni si sente molto parlare di servizi detti ‘Cloud’, che rendono possibile la memorizzazione di documenti, account e centinaia di altre cose senza occupare la memoria fisica dei nostri dispositivi e soprattutto velocizzano la condivisione di contenuti. Molte persone però sono ancora spaventate da questa parola e preferiscono non utilizzarle. Fanno bene? Non ci perdono nulla? Scopriamolo insieme!

kloudless-smartphone-cloud-infographic-1Innanzitutto specifichiamo che con il termine inglese Cloud computing (nuvola informatica) si intende un insieme di tecnologie che permettono di archiviare, elaborare e memorizzare dati in un server che poi ci permetterà di accedervi dai nostri dispositivi tramite una connessione a internet.

In sostanza posizioniamo dei dati in rete e li visualizziamo/modifichiamo direttamente dai nostri dispositivi senza occupare megabyte alcuno nei dischi rigidi.

Dato che il nostro blog tratta principalmente argomenti riguardanti Apple, vi rimandiamo alla pagina di iCloud per scoprire che cos’è e come ci può tornare utile.

Ma ora torniamo sull’argomento dell’articolo: perchè un utente di smartphone dovrebbe utilizzare questo tipo di servizio?

L’immagine che trovate in alto mostra l’utilizzo che un utente medio fa del suo smartphone (sia per lavoro che per diletto) nell’arco di una giornata: la media è di 95 minuti al dì. La suddivisione riportata nell’infografica mostra che l’utente in questione usa quotidianamente il suo smartphone per vedere il meteo, effettuare acquisti su internet, effettuare ricerche sul web, inviare e ricevere mail, connettersi ai social network e ‘messaggiare’ con gli amici.

Nell’immagine in alto kloudless.com (sito web che offre servizi di cloud computing) ci dice che utilizzando i servizi cloud possiamo risparmiare addirittura 240 ore potenzialmente produttive ogni anno! Kloudless converte il tempo in denaro: 6.800 dollari l’anno buttati al vento (che equivalgono a circa sei settimane di vacanza) solo perchè non ci affidiamo al nostro servizio cloud preferito.

Sondaggi a parte, sarà poi vero che si risparmia tempo? Scopriamolo insieme con un semplicissimo e banalissimo esempio.

iCloud di Apple ci permette di impostare lo streaming foto tra più dispositivi, consentendo per esempio di trasferire nel cloud le foto che scattiamo con il nostro iPhone per poterle visualizzare sullo schermo più grande di iPad. Perché fa risparmiare tempo? Molto semplice: le foto verranno automaticamente trasferite su iPad evitando i seguenti passaggi:

  1. Salvare le foto in iPhone
  2. Collegare iPhone al computer (ciò ci obbliga ad avere un computer a portata di mano!)
  3. Copiare le immagini nel computer (e qui i minuti avanzano)
  4. Scollegare l’iPhone
  5. Collegare l’iPad
  6. Accertarci di avere abbastanza spazio disponibile per le nostre foto
  7. Se lo spazio c’è, copiare le immagini nell’iPad tramite la sincronizzazione con iTunes (ciò obbliga ad utilizzare un altro programma)
  8. Scollegare iPad
  9. Guardare le immagini sullo schermo del nostro iPad.
  10. Ora abbiamo tre copie (una su iPhone, una su iPad, e una sul computer) della stessa immagine: occupiamo il triplo dello spazio!

Si risparmia giusto qualche secondino! Ed era solo un piccolo esempio!

Sotto un’altra immagine di kloudless.com spiega ancor meglio alcuni dei punti favorevoli al cloud computing.

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