Usereste un sensore di impronte digitali sull’iPhone del futuro?

iMore ha pubblicato un interessante articolo che può fungere da spunto per un confronto positivo di idee. La domanda posta ai lettori è stata: “usereste un sensore di impronte digitali sull’iPhone del futuro?”. Se vi sembra fantascienza, dovete ricredervi: pare che il nuovo iPhone (5S/6 e successivi modelli) monteranno un nuovo sensore per rilevare le impronte digitali dell’utente, in modo da far “schiudere” l’iPhone solo al legittimo proprietario. Ma voi, pensate di utilizzare una simile funzione in futuro?

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Una delle funzioni ormai quasi confermate del prossimo iPhone – che si chiamerà probabilmente iPhone 5S, ma molti non escludono l’ipotesi di un vero e proprio iPhone 6 a settembre – riguarda il sensore per il riconoscimento delle impronte digitali. Tale sensore potrebbe essere utile in diverse situazioni (basti pensare all’infinità di applicazioni che potrebbero sfruttare questo sistema per limitare l’accesso a dati sensibili, ecc) ma non siamo sicuri che Apple renderà da subito pubbliche le API per consentire agli sviluppatori di utilizzare le risorse di questo sensore all’interno delle proprie creazioni. Quasi sicuramente, invece, il sensore per il rilevamento delle impronte digitali sarà utile per sbloccare l’iPhone o l’iPad, in modo da garantire l’accesso alla schermata Home solo ed esclusivamente al legittimo proprietario del dispositivo. In questo modo, Apple aggiungerebbe un’ulteriore ostacolo all’accesso delle informazioni più riservate, che sempre più spesso trasportiamo sul nostro smartphone.

Ma una garanzia come questa, quanto ci costerebbe in termini di praticità? Di sicuro è vero che le tastiere e i tastierini numerici sui dispositivi mobile non sono comodissimi, specialmente quando ci si trova ad inserire codici di sblocco e si finisce, ripetutamente, per immettere il codice sbagliato; quindi, in questo caso, il sensore di impronte digitali potrebbe tornare molto utile. Ma c’è di più: di sicuro, se Apple introdurrà questo sensore sulla superficie dell’iPhone (non è ancora chiaro se sarà situato sotto il display o sul tasto Home) l’operazione di sblocco del terminale diventerà molto più veloce e potrà essere eseguita anche con una minore attenzione e quindi in situazioni in cui non siamo concentrati unicamente sul telefono (non lo si dovrebbe fare, ma dato che più del 60% di noi lo fa… ad esempio, in macchina!).

Tuttavia, le domande e le ipotesi su come un sensore di questo tipo, tanto futuristico quanto estremamente vicino alla nostra realtà, possa entrare a far parte del nostro quotidiano non si esauriscono qui. Ci si potrebbe chiedere, ad esempio, se questo sensore sarà in grado di riconoscere più di un’impronta digitale: perché? Pensate, ad esempio, ad un iPad condiviso in un’azienda per motivi professionali. Oggi tutti i dipendenti dell’azienda conoscono il codice di sblocco per accedere al dispositivo; domani invece? L’iPad potrà riconoscere una sola impronta o più di una? E se poi si volesse condividere un iPod o un iPhone con un amico, quest’ultimo sarebbe in grado di accedere al dispositivo autonomamente o bisognerebbe, ogni volta, modificare la “password biometrica” per accedere ad iOS?

Le potenzialità di questo sensore sono tantissime, specialmente perché l’iPhone del 2013 potrebbe essere il primo dispositivo a montare qualcosa di simile. Al tempo stesso, però, ci sono ancora degli aspetti poco chiari che dovranno necessariamente essere approfonditi. Allo stato attuale, pensate di utilizzare il sensore per le impronte digitali sul prossimo iPhone, iPad o iPod touch?

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