Le autorità irlandesi non chiederanno ad Apple di deporre in merito alle sue strategie fiscali

A differenza delle autorità delle autorità statunitensi e europee l’Irlanda non interrogherà Apple sulle sue strategie fiscali.

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Come già accennato le autorità irlandesi non obbligheranno i rappresentanti di Apple e Google, a differenza di quanto accaduto negli Stati Uniti ed in Europa, a rispondere a domande sulle proprie strategie fiscali, almeno secondo quanto emerso da una mozione respinta dal parlamento. La notizia segue la vicenda che ha coinvolto l’azienda californiana negli Stati Uniti, dove Tim Cook è stato obbligato a testimoniare davanti ad una sottocommissione del Senato sulle sue strategie fiscali in Irlanda, dove la compagnia avrebbe ricevuto un trattamento di favore grazie ad una tassazione del 2%.

La decisione non è stata tuttavia accolta positivamente da Pearse Doherty:

Dato che le multinazionali sono comparse davanti a commissioni in Gran Bretagna e negli Stati Uniti per fornire prove sui propri affari fiscali in Irlanda, è ridicolo che i politici qui in Irlanda respingano una proposte per fare lo stesso qui. […] Se il comitato deve fare il suo lavoro in modo appropriato è importante che sia libero di invitare sia persone rilevanti che le aziende per fornire tutte le informazioni rilevanti.”

Ricordiamo come a maggio la notizia su presunti trattamenti agevolati in merito alla tassazione di Apple abbiano creato non poco scompiglio, tanto da spingere il commissario europeo per la fiscalità a chiedere di porre fine a questi “paradisi fiscali.” Altri stati membri dell’EU hanno chiesto ad Apple di fornire spiegazioni, ma sembra che l’Irlanda, nella propria indagine, non potrà richiedere la presenza delle aziende varie aziende come accaduto in altri paesi.

Fonte: 9to5Mac

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