Secondo Norton, gli utenti mobile danno poca importanza alla sicurezza dei propri dispositivi

Norton ha pubblicato un interessante approfondimento sulla sicurezza dei dispositivi mobile e sul tipo di utilizzo che ne fanno gli utenti europei. I risultati non sono incoraggianti, perchè se da una parte i consumatori danno molta importanza ai propri smartphone e tablet, dall’altra non prendono tutte le precauzioni necessarie per tenere al sicuro dispositivi e relativi dati conservati al loro interno.

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Partendo dai dati del report, gli utenti europei oggi vivono vari aspetti della propria vita professionale, sociale e online utilizzando i dispositivi mobili.  Dalla navigazione del web al download di app, dagli acquisti ai pagamenti dal dispositivo mobile, il 37% degli utenti mobili italiani, e il 34% di quelli europei, ha dichiarato che non rinuncerebbe mai al proprio dispositivo. Inoltre, il 37% degli utenti del Belpaese, percentuale che scende al 24% tra gli intervistati europei, ha indicato che sarebbe uno dei due effetti personali che metterebbe in salvo in caso di incendio.

In un mondo costantemente connesso come quello di oggi, le persone fanno un uso sempre maggiore dei dispositivi mobili per navigare, condividere, socializzare ed effettuare acquisti“, ha dichiarato Ida Setti, Sales and Marketing Director Italia di Norton by Symantec.Molti utenti potrebbero non rendersi conto di quante informazioni personali e riservate sono a rischio quando un dispositivo viene smarrito, rubato o compromesso. Considerando la natura sensibile dei dati accessibili dai dispositivi mobili personali, è fondamentale che gli utenti prendano alcune semplici precauzioni per impedire che queste informazioni cadano nelle mani sbagliate. Soffermandoci in particolare sull’Italia ci sono dei dati da tenere in considerazione: circa il 36% degli intervistati, ad esempio, non utilizza nessuna password per il proprio dispositivo rendendolo accessibile a tutti, e l’11% è rimasto vittima di cybercrime su un device mobile“.
Anche se sempre più persone vivono sempre più connesse tramite i dispositivi mobili, in molti non adottano le misure necessarie per proteggere il dispositivo e il relativo contenuto. Benché la maggior parte (69%) degli utenti mobili europei, abbia dichiarato di archiviare e consultare informazioni riservate sui propri dispositivi mobili, più di un terzo (35%) ha ammesso di non utilizzare alcuna password per proteggere i dati personali. Per quanto riguarda l’Italia i dati sono più o meno in linea con quelli europei: il 73% degli intervistati accede o salva informazioni sui dispositivi mobili, mentre il 36% ha ammesso di non utilizzare nessuna password per proteggere le proprie informazioni. In caso di furto o smarrimento, può cadere nelle mani sbagliate una grande quantità di dati personali, incluse le email presenti sul dispositivo, che rappresentano una potenziale porta d’accesso ad altre informazioni riservate, come documenti e corrispondenza di lavoro, password di altri account online ed estratti conto.

La ricerca rivela, inoltre, che la perdita di un dispositivo mobile è una situazione comune, che comporta costi elevati e rappresenta una fonte di stress per le persone. Tre europei su dieci hanno smarrito o subito un furto del proprio dispositivo mobile, con un costo medio di 122 euro per la sostituzione o l’utilizzo temporaneo di un cellulare e quasi il doppio (233 euro) per la sostituzione di un tablet.

Per quanto riguarda l’Italia, il 36% degli utenti intervistati ha dichiarato di aver perso o subito un furto di un device mobile, con un costo medio di 194 euro per la sostituzione o utilizzo temporaneo di un cellulare e 211 euro per la sostituzione di un tablet.

In caso di perdita del cellulare, gli utenti europei indicano di essere particolarmente preoccupati dai costi che potrebbero dover sostenere per le telefonate (43%), dal fatto che vengano contattate le persone nella rubrica (26%) o che vengano effettuati acquisti con il telefono perso o rubato (26%). In Italia la preoccupazione maggiore per il 30% degli intervistati è che si possano contattare le persone presenti in rubrica.

Ci sono poi sostanziali differenze tra i vari paesi europei: il 24% degli italiani e il 32% dei polacchi hanno dichiarato di sentirsi al sicuro quando effettuano acquisti dal proprio dispositivo mobile, mentre questa fiducia scende tra gli utenti tedeschi (13%) e russi (15%). Gli italiani (il 21%)sono anche più disposti ad archiviare informazioni sui propri conti bancari nei dispositivi mobili rispetto alla media europea (16%).

L’utente medio europeo rivela la mancanza di un’adeguata protezione dei dispositivi mobili. Due utenti di dispositivi mobili su cinque in Europa ammettono di non scaricare sempre applicazioni da origini attendibili – circa il 41% degli utenti italiani intervistati afferma lo stesso – e più di un terzo ha dichiarato di non utilizzare metodi di pagamento protetti quando effettua acquisti dal proprio dispositivo mobile – questo vale per il 31% degli italiani intervistati, mettendo a rischio informazioni riservate come i dati relativi alle carte di credito. Di fatto, in base ai risultati della ricerca, un utente mobile europeo su dieci è già rimasto vittima di crimini informatici su dispositivi mobili.
Gli utenti sanno quanto sia importante proteggere il proprio computer dalla vasta gamma di minacce in cui è possibile imbattersi, sia online che offline”, conclude Setti, Sales and Marketing Director Italia di Norton by Symantec. “Tuttavia, è importante prendere precauzioni anche per la protezione dei dispositivi mobili connessi a Internet, che sono altrettanto vulnerabili agli autori di crimini informatici in cerca di informazioni personali o di somme di denaro da rubare. In caso di furto o smarrimento del dispositivo, i nostri dati sono nelle mani di qualcun altro. Installando un software di sicurezza che garantisce la protezione del dispositivo mobile dalle minacce online e consente di bloccare il dispositivo in remoto, localizzarlo ed eliminare i dati che contiene, è possibile impedire gli accessi non autorizzati alle informazioni personali.”

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