BSR difende Apple: “Gravi errori nell’articolo del NY Times sul lavoro in Cina”

Aron Cramer, CEO della organizzazione no-profit Business for Social Responsability (BSR), ha inviato una lettera aperta al direttore del New York Times, nella quale esprime il suo disappunto per l’articolo relativo alla posizione di Apple nei confronti dei lavoratori della fabbriche cinesi dove vengono assemblati gli iPhone.

Nella lettera, Cramer scrive: “Il racconto che presentate offre un’immagine inaccurata del lavoro che abbiamo svolto con Apple, del ruolo che Apple ha svolto nel progetto della hotline per i lavoratori e del punto di vista di BSR su Apple”.

L’articolo denunciava un certo disinteresse, o comunque una non forte azione da parte di Apple nel difendere i lavoratori delle fabbriche cinesi, Foxconn in primis. Tim Cook aveva già difeso la sua società affermando che quanto scritto dal New York Times non corrisponde al vero e che Apple sta sempre più controllando le condizioni di lavoro negli stabilimenti cinesi. Ora arriva anche la difesa della BSR, che parte anche da un presupposto molto importante: gli errori all’interno dell’articolo.

Nella missiva si legge che: “l’articolo del giornale attribuisce erroneamente diverse citazioni a un non identificato consulente BSR rappresentando una falsa impressione che queste opinioni siano associate con la BSR. Non è vero che Apple ha costantemente ignorato i consigli del BSR sui problemi relativi alle condizioni di lavoro in Cina“.

Insomma, l’articolo del Ny Times, se ha avuto l’effetto positivo di porre l’attenzione sulle condizioni di lavoro in Cina, dall’altra ha erroneamente attribuito alla Apple una serie di comportamenti negativi.

[via Macitynet]

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