“Steve Jobs” di Walter Isaacson – Recensione

Molti di voi staranno già leggendo la biografia ufficiale di Steve Jobs scritta da Walter Isaacson, altri l’avranno già terminata, molti sono ancora indecisi se acquistarla o meno (fatelo!). In ognuno di loro questo libro susciterà reazioni diverse, ma in ogni caso si tratterà di una lettura splendida, nata dalla penna di uno dei migliori biografi del nostro tempo, che ha saputo evitare con maestria di cadere nel rischio di mitizzare la figura di Steve Jobs e, anzi, ne ha trattato anche i difetti del carattere e non solo. Steve Jobs come uomo, quindi, e non come una divinità.

steve jobs

Leggendo la biografia di Steve Jobs, ci si convince che forse incontrare di persona il co-fondatore di Apple non sarebbe stata un’avventura così piacevole, almeno non la prima volta. Probabilmente al primo appuntamento ti avrebbe convinto a parlare di qualche idea, per poi dirti che si trattava di qualcosa di inutile. E al secondo appuntamento, avrebbe ripetuto le tue idee se come fossero uscite dalla sua mente… Questo è stato anche Steve Jobs, che più volte ha fatto proprie idee altrui, rendendole però perfette e migliorandole. E non pochi hanno perso la testa con lui, ma anche nel caso in cui tu, preso dal nervosismo, gli avessi lanciato una sedia contro, lui avrebbe risposto che avresti potuto gettare una sedia migliore!

Insomma, questa biografia di Steve Jobs può essere considerato il racconto più veritiero che sia mai stato scritto su Steve Jobs e non solo, perché tante altre biografie di personaggi noti non sempre sono state così precise, puntuali, ricche di contenuti e veritiere come quella scritta da Isaacson. Non una fiction, insomma, ma un vero e proprio racconto reale della vita privata e lavorativa di Steve Jobs.

La visione di Steve che ci offre Isaacson è quella di un uomo acuto, brillante, con un grande potere di osservazione e persuasione, con una caparbia determinazione di “cambiare il mondo” e una mania per i dettagli, che però è arrivata soltanto con il passare degli anni. Ma è anche quella di un uomo pieno di difetti, alcuni dei quali probabilmente hanno contribuito alla sua morte precoce. Isaacson ha umanizzato un uomo che ha vissuto gli ultimi 10 anni come una leggenda vivente.

Insomma, leggendo questa biografia si ha la sensazione che non importa quanto brillante e geniale sia stato Steve Jobs e quanto abbia cambiato il mondo: alla fine è sempre un essere umano, come tutti noi. Un uomo, non una leggenda.

La prima sorpresa di questa biografia è all’inizio, quando l’autore ci svela che Steve Jobs, l’uomo attento ad ogni singolo particolare, non ha mai preteso né voluto mettere bocca sui contenuti del libro (anzi, non lo avrebbe nemmeno letto…), invitando l’autore a scrivere tutto quello che voleva. Questo perché il suo desiderio era lasciare ai figli un ritratto veritiero della sua personalità e della sua vita, che aiutasse loro a conoscere meglio un padre quasi sempre preso dal lavoro. E poi c’è anche un’altra motivazione: evitare che dopo la sua morte tanti autori ciarlatani iniziassero a scrivere cose non vere sulla sua vita. Isaacson, invece, è una garanzia e i fatti lo dimostrano.

E nel libro non mancano anche le ultime frecciatine di Steve Jobs verso i suoi “nemici”, come quando parla di Android, di Microsoft e di altre persone che ha conosciuto durante la sua vita: “IBM è stata peggio di Microsoft, non volevano l’innovazione ma era solo una forza del male come anche Google e AT&T“.

Molti capitoli della biografia saranno familiari agli appassionati Apple. Si parla della nascita del primo Macintosh, dei progetti che hanno portato alla nascita dell’iPod, dell’iPhone e dell’iPad, al perché si è scelto il nome Apple e così via. Ma nessuno di voi, terminato il libro, potrà non rimanere sorpreso dai tanti fatti inediti che riguardano la vita lavorativa e privata di Steve.

E se già odiavate Steve Jobs, questo libro vi aiuterà ad odiarlo ancora di più. Se invece lo osannavate, la biografia probabilmente vi potrà far riconsiderare le vostre idee su di lui. In alcuni casi, infatti, quello che fa Steve Jobs e viene raccontato magistralmente da Isaacson può essere considerato quasi spregevole.

Ma tante persone che lo hanno conosciuto sono d’accordo nel dire che, malgrado i tanti difetti, Steve Jobs riusciva a creare un’empatia così grande con le persone che stimava, che era impossibile non rimanere stregati dalla sua personalità. Malgrado la puzza. Già, perché nel libro più volte viene ribadito che fino agli anni ’80 Steve Jobs non si lavava per scelte spirituali e alimentari…

E se qualcuno, prima di leggere il libro, crede che il ritratto di Steve Jobs sia quello di un leader “stronzo”, allora avrà indovinato solo l’1% della storia. Chiunque è capace di ridicolizzare un dipendente, di infuriarsi con i colleghi e di avere epici attacchi di rabbia, ma l’intuizione di Jobs, il suo perfezionismo, la sua dedizione e la sua visione probabilmente appartiene solo ad una persona su 7 miliardi.

Non mancano poi i riferimenti alla Pixar, alla Next e alla Disney, altre aziende per le quali Steve Jobs ha messo anima e corpo, creandole, rilanciandole o rivoluzionandole. Il libro, insomma, tratta tutta la storia tecnologica di Steve Jobs, fino alla presentazione dell’iPad 2 e di iOS 5, con dovizia di particolari e curiosità molto simpatiche. E molte pagine sono dedicate agli anni ’70, quanto tutto sembrava possibile e forse… lo era!

Questo libro mette in evidenza i difetti di Jobs, è vero, ma rende anche evidente il fatto che oggi sarebbe un modo diverso se Steve Jobs non avesse deciso di “cambiarlo”. Insomma, chiunque abbia un minimo interesse verso la tecnologia oppure voglia conoscere meglio Apple o ancora vuole scoprire come è cambiato il panorama tecnologico degli ultimi 35 anni, deve assolutamente leggere la biografia scritta da Walter Isaacson.

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