Un hacker “ruba” decine di foto intime di svariate celebrità. Colpa di iCloud? [AGGIORNATO: Falla corretta da Apple]

Un hack effettuato, secondo le voci, ai danni di iCloud ha permesso di “rubare” decine e decine di foto private di svariate celebrità e personaggi famosi. Le foto ritraggono molti personaggi famosi del calibro di Ariana Grande, Jennifer Lawrence, Kristen Dunst, ecc in momenti intimi.

Jennifer Lawrence poses at the 85th Academy Awards nominees luncheon in Beverly Hills

AGGIORNAMENTO: la vulnerabilità sarebbe di Find my iPhone, che avrebbe consentito all’hacker di trovare le password iCloud delle vittime. Tra l’altro, Apple ha corretto una vulnerabilità di iCloud collegata a Find my iPhone – e scovata da Github solo due giorni fa – proprio nel corso della notte. Insomma: Github ha scoperto la falla 48 ore fa, l’hacker l’ha subito sfruttata per rubare le foto private delle celebrità, Apple nella notte ha corretto la falla. Nulla, però, è stato confermato.

 

No, se ve lo stesse chiedendo, non vi posteremo alcuna fotografia privata delle celebrità coinvolte purtroppo in questo “furto digitale”. Un sito americano ha pubblicato e poi immediatamente rimosso alcune foto di svariate celebrità nude e riprese in momenti “intimi” e privati. Purtroppo si sa, alla rete non sfugge nulla e nonostante la rimozione dei contenuti sul sito originario, le foto hanno iniziato a fare il giro del mondo. Le star coinvolte in questo massiccio attacco alla privacy sarebbero davvero tantissime.

Ma veniamo al punto dell’articolo: come ci sono riusciti? Secondo quanto riferito da molte fonti, sembra che iCloud non sia poi un posto così sicuro in quanto i “ladri di fotografie” hanno sfruttato un bug del servizio Cloud di Apple per accedere a tutte queste fotografie, fotografie scattate dalle varie celebrità con i propri dispositivi iOS personali.

Questa notizia sta facendo molto parlare di sé perché i personaggi coinvolti sono tantissimi. Parliamo di personalità come Jennifer Lawrence, la protagonista di Hunger Games e X-Men, che è stata una delle più colpite da questa vicenda; Kirsten Dunst, Wynona Ryder, Kim Kardashian, Ariana Grande, Hilary Duff, Rihanna, ecc.

L’hacker che ha rubato gli scatti proibiti della Lawrence, una delle donne sicuramente più desiderate del pianeta, avrebbe tentato, sfruttando il grande fascino dell’attrice, di vendere le foto al noto giornale di gossip americano TMZ, che a seguito della richiesta di un portavoce dell’attrice e di una segnalazione alle autorità avrebbe immediatamente rimosso. Ovviamente qualsiasi sito pubblicherà le foto private di queste celebrità rischia di essere perseguito a norma di legge.

A sostegno della tesi che dice che iCloud non sia poi un posto così sicuro è la dichiarazione di Mary Winstead su Twitter, che oltre a esprimere il suo disprezzo per tutti coloro che guarderanno queste fotografie, ha specificato che le foto che la ritraggono in intimità con il marito erano state cancellate tempo addietro. Come mai allora le foto sono state trovate? Forse iCloud non cancella realmente le fotografie, e quindi queste ultime continuano a vagare tra i server Apple.

Però c’è da spezzare una lancia in favore di Apple. Molto probabilmente il servizio di Cupertino è colpevole a metà (o ancora secondo altre ipotesi completamente innocente). Alcuni file trafugati e pubblicati in seguito sarebbero anche di tipo video, formato che Apple ancora non supporta su iCloud. Questo ci fa pensare che alcuni contenuti, se non tutti addirittura, siano stati trafugati da altri servizi e altre fonti. Ad esempio, è probabile che le foto siano state backuppate su altri servizi, come Dropbox o Picasa.

 

La verità ancora non è venuta a galla ma speriamo di sapere al più presto cosa ha causato la “falla” di queste immagini private, che ovviamente devono restare tali. A nessuno piace che le proprie foto, scattate col proprio iPhone in momenti intimi, vengano pubblicate. E allora perchè se non vogliamo che a noi capiti, dobbiamo approfittare e guardare le foto di altre persone, che seppure personaggi pubblici, hanno diritto alla propria privacy?

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