L’Associazione dei Consumatori contro Wind e Vodafone per le loro “offerte ingannevoli”

L’Associazione dei Consumatori minaccia due class action contro Wind e Vodafone per le loro offerte All Inclusive e Unlimited, considerate ingannevoli per gli utenti.

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Come riportato da hdblog, a riferire la notizia è stato l’avvocato Ernesto Fiorillo, Presidente Nazionale dei Consumatori Associati, il quale ha già presentato un esposto all’Antitrust. In questo esposto vengono messe sotto accusa le offerte “All Inclusive”, “Illimitatamente” e “Unlimited” di Wind e Vodafone:

Non si possono ingannare i consumatori con pubblicità non veritiera. Noi lanceremo due class action a cui potranno aderire tutti coloro che si sono vincolati ad offerte “All Inclusive” che, di fatto, tali non sono. Diecimila nuovi clienti al giorno rappresentano una risorsa immensa. Ma attirare i consumatori con una offerta ingannevole non è consentito a nessuno.

Nel caso della Vodafone è stato ingaggiato un pinguino con la voce di Elio e le Storie Tese che ripete fino all’ossessione la espressione “illimitatamente” e, alla fine dello spot si legge €. 11,90 al mese per sempre. Peccato che non sia vero in quanto il costo reale è di €. 11,90 più €. 1 per ogni giorno in cui si effettuato chiamate, come abbiamo spiegato in dettaglio nell’esposto presentato.

Wind, invece, promette voce e, sms ed un accesso ad eccesso ad internet “unlimited”.” Il potenziale cliente percepisce una “navigazione Internet illimitata”, senza specificare a quale velocità si effettuerà la navigazione. In realtà, per capire che, dopo un brevissimo periodo, si ridurrà la velocità di navigazione, bisogna leggere e approfondire le piccole clausole riportate sul sito web.

Del resto, la limitazione di velocità che scatta solo dopo un giga di utilizzo, rende la navigazione di fatto inutilizzabile sia in termini di quantità che di tempo. E, a questo punto, quando il cliente si rende conto delle difficoltà, ecco apparire una nuova proposta che può risolvere i problemi, ma con un sovrapprezzo”.

Adesso toccherà all’Antitrust stabilire se i due operatori hanno davvero portato avanti delle pratiche scorrette nei confronti degli utenti.

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