AirPods Pro 3 smontati da iFixit: dentro c’è più di quanto immagini, ma ripararli resta impossibile

Scopriamo tutti i segreti "hardware" degli AirPods Pro 3.

airpods pro 3 teardown

Gli AirPods Pro 3 sono ufficiali da pochi giorni e, puntuale come sempre, arriva il teardown di iFixit.

Parto dal punto dolente. iFixit assegna ad AirPods Pro 3 un 0 su 10 in riparabilità. La batteria è più accessibile rispetto al passato, ma questo non significa che un tecnico possa sostituirla in sicurezza senza lasciare segni o, peggio, compromettere l’auricolare. È una questione di costruzione: componenti incollati, spazi millimetrici. Tradotto: quando la batteria degrada, si va di sostituzione completa o riciclo.

Di fatto, Apple progetta gli AirPods come prodotti compatti e sigillati.

Finita la parte amara, veniamo alle novità. E qui le scelte di Apple sono interessanti.

La batteria: addio doppia cella vista in passato, benvenuta singola da 1,334 Wh. È un dettaglio da addetti ai lavori, ma racconta una cosa chiara: semplificare l’architettura interna per migliorare efficienza, stabilità e forse anche la consistenza produttiva. iFixit nota che la rimozione è “meno infernale” di prima, ma resta materiale da laboratorio, non da banco riparazioni.

Il case: Apple ha riprogettato l’array di magneti. Meno elementi, stesso allineamento su Qi2 e MagSafe. Il risultato è un guscio più pulito, senza sacrificare la comodità del posizionamento magnetico. È uno di quei cambi invisibili che apprezzi giorno dopo giorno, senza pensarci.

I gommini: ecco la chicca. I nuovi ear tip “foam-infused” sono realizzati con schiuma interna avvolta dal rivestimento in silicone. Al microscopio di iFixit la struttura appare “a bolle”, proprio come ci aspetteremmo da una schiuma a celle chiuse. In pratica, il silicone esterno ti dà igiene e resistenza, la schiuma interna fa due cose che contano: migliora la tenuta nel condotto uditivo e alza l’isolamento passivo. Effetto combinato: ANC più efficace e meno micro-variazioni di resa quando ti muovi o parli.

La combinazione di schiuma interna e silicone esterno è un ottimo compromesso tra comfort, igiene e performance su un true wireless consumer.

Rimane un dato: sugli AirPods la vera “spesa” è a medio termine. Autonomia ottima oggi, ma degrado inevitabile domani. Se ascoltate 2-3 ore al giorno, dopo 24-30 mesi l’autonomia cala. Qui le strade sono tre: accettarlo e ricaricare più spesso, rivendere presto per contenere il deprezzamento, oppure portarli all’Apple Recycling quando non reggono più.

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