La MagSafe Battery dell’iPhone Air… ha la stessa batteria dell’iPhone Air

Il teardown di iFixit sulla Batteria MagSafe dell'IPhone Air rivela una cella da 12,26 Wh spessa 2,72 mm, molto simile a quella dello smartphone.

iFixit ha smontato la Batteria MagSafe dell’iPhone Air, l’accessorio di ricarica pensato in esclusiva per iPhone Air, e il risultato è più interessante del previsto: la cella interna ha forma e caratteristiche che coincidono con la batteria del telefono.

In altre parole, Apple potrebbe aver usato la stessa batteria sia nello smartphone sia nel pack esterno, una scelta che ha senso dal punto di vista industriale e che spiega alcuni compromessi.

All’interno del pacco batteria c’è una cella da 12,26 Wh con uno spessore di 2,72 mm. È così sottile da poter teoricamente entrare nello chassis da 5,6 mm dell’iPhone Air, e soprattutto combacia con quanto Apple ha mostrato sul palco quando ha presentato il nuovo modello. La somiglianza è tale da far pensare a un riuso della stessa cella su due prodotti diversi.

Curiosità non da poco: il pack è più spesso dell’iPhone, ma non perché la batteria lo richieda. Secondo iFixit quella misura rappresenta il minimo per rendere il prodotto utilizzabile, considerando tutto ciò che deve convivere con la cella: bobina e magneti MagSafe, elettronica di controllo, sistemi di protezione e materiali isolanti. Non c’è, infatti, il telaio in titanio che irrigidisce l’iPhone Air: qui la batteria è ingabbiata in plastica, soluzione tipica per un accessorio che non deve essere ultrasottile né sopportare torsioni da smartphone.

A questo punto, la domanda che arriva subito dopo è ovvia: se dentro c’è una batteria pari (o quasi) a quella del telefono, perché l’accessorio ricarica l’iPhone Air fino a circa il 65 per cento?

La risposta è nella fisica della ricarica wireless. Tra perdite per trasferimento induttivo, gestione termica, conversioni DC-DC e consumi di controllo, non tutta l’energia disponibile nella cella del pack finisce effettivamente nel telefono. È normale con la ricarica senza fili: comoda e immediata, ma per sua natura meno efficiente di un cavo. Il risultato pratico è quel ~65 per cento di ricarica utile, coerente con un flusso che disperde una parte dell’energia lungo la catena.

Usare la stessa cella su telefono e accessorio semplifica supply chain, certificazioni, test e perfino la logistica dei ricambi. Riduce costi, tempi e anche gli scarti. Sul pack, però, Apple non ha cercato l’effetto “foglio di carta”: ha preferito spazio per dissipare calore, tolleranze dimensionali più generose e gusci plastici che proteggono la cella dagli urti.

Un’ultima nota pratica: il pack è dedicato ad iPhone Air. Significa integrazione e allineamento perfetto, ma anche che non è un accessorio universale per la famiglia iPhone.

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