Chi possiede un iPhone è, nella maggior parte dei casi, anche un appassionato di tecnologia, come lo siamo noi di iPhoneItalia. Proprio per questo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica, denominata “7 notizie per 7 giorni”, nella quale verranno riassunte le 7 notizie di tecnologia più interessanti e curiose della settimana, ma non riguardanti propriamente il mondo iPhone. Un modo per discutere insieme di tecnologia e non far mancare nulla ai nostri lettori! Eccoci arrivati ad un nuovo appuntamento.

Quali sono le mete più gettonate per risparmiare? Chi sono i viaggiatori più distratti? Quanto spendono i più facoltosi?

KAYAK – il motore di ricerca che confronta centinaia di siti di viaggi e permette di trovare le offerte migliori per voli, hotel, autonoleggi e vacanze – offre, sulla base di ricerche effettuate negli ultimi 90 giorni dagli utenti del portale, qualche insight sulle abitudini di viaggio degli italiani, ma non solo…
Viaggiare è bello, ma non posso spendere più di 150€…
La meta ideale allora è la Polonia! Il prezzo medio a notte in camera doppia è di circa 60€, quindi perché non pensare a un bel weekend nella romantica Varsavia? Con 80€ in media a notte, invece, potrete lasciarvi conquistare dalle avvolgenti note di un flamenco madrileño che infuoca le notti spagnole. La Germania, si sa, è un po’ più cara: 110€ è il prezzo medio a notte per una doppia.
Ma chi vince il premio di “best traveller” al mondo?
Analizzando il numero medio di notti ricercate per soggiorni in hotel in tutto il mondo, i vincitori sono ovviamente i russi con 5,4 notti in media in hotel, seguiti dai finlandesi a quota 5,2 e dai brasiliani con 4,5. Noi italiani, invece, ci attestiamo a 3,5 notti di soggiorno…
E chi sono i viaggiatori più facoltosi?
Con 203€ di spesa media al giorno per una camera di hotel in Italia, i best in class sono gli indiani, seguiti da norvegesi (175€) e americani (144€), che al comfort non sanno proprio dire di no. Mentre gli italiani ruotano intorno a una media di 93€.
E i più ritardatari?
Penserete agli italiani, e invece… siamo tra i più previdenti, perché effettuiamo ricerche per soggiornare all’estero in media 17 giorni prima della partenza.
I più distratti sono gli spagnoli, che s’informano in media solo 11 giorni prima di visitare il nostro Paese; a seguire i tedeschi con 14, i francesi con 15 e gli inglesi – per nulla sprovveduti – con 24 giorni di anticipo in media.
Broadvision spiega perchè numerosi progetti di enterprise social networking faccliscono in pochi mesi

Richard Hughes, Direttore della Strategia Sociale presso BroadVision, analizza le cause di successo e di fallimento dei progetti di social networking nelle aziende. L’approccio delle aziende verso i social network è cambiato molto in questi ultimi anni. Non molto tempo fa, il pensiero che i segreti aziendali potessero essere divulgati su Facebook e Twitter era fonte di preoccupazione per i dirigenti, che reputavano l’utilizzo dei social network sul posto di lavoro una perdita di tempo, una fonte di distrazione e un luogo ideale per i pettegolezzi d’ufficio. Oggi, sono le aziende senza una presenza consolidata sui social media pubblici ad essere l’eccezione, e sempre più società stanno constatando i benefici del social networking anche in ambito business. nQuesto cambiamento è senza dubbio dovuto ad alcune statistiche particolarmente interessanti che dimostrano i vantaggi che i social network possono apportare al business aziendale. Un recente rapporto di McKinsey Global Institute (MGI), ha stimato che, solo analizzando quattro settori industriali, il social networking potrebbe contribuire alla crescita annua dell’azienda per un valore tra i 900 e i 1300 miliardi di dollari americani. Il report MGI evidenzia, inoltre, che, nonostante la maggior parte delle aziende utilizzi i social network per la comunicazione verso l’esterno, i due terzi di questo potenziale deriva, in realtà, dal loro uso interno. L’utilizzo del social networking per la comunicazione e collaborazione interna all’azienda può, infatti, aumentare la produttività dei dipendenti del 20-25%.
Tuttavia, molti progetti di enterprise social networking falliscono nei primi sei mesi. Sembra, spesso, semplice attribuirne la colpa alle soluzioni adottate, ma, considerando che alcune aziende subiscono ripetuti fallimenti su diverse piattaforme tecnologiche, è ovvio che le cause non siano, in realtà, imputabili alla tecnologia utilizzata. Uno dei motivi principali di questo fallimento consiste nella mancanza di un obiettivo chiaro relativo al network creato. Un approccio inizialmente molto utilizzato era quello di diffondere l’utilizzo dei social network dal basso: gruppi di dipendenti decidevano di adottare una soluzione da estendere in seguito a tutta l’azienda. Oggi questo metodo è ampiamente screditato poiché, pur essendo a volte molto efficiente per avviare un social network, spesso non ha un obiettivo di business definito e il suo utilizzo appassisce velocemente. Nel suo rapporto Making The Case For Enterprise Social Networks , Charlene Li di Altimeter Group fa notare come “la quotidianità del lavoro” allontani i dipendenti dal social network per riportarli ai loro “compiti di routine”, ricadendo nei modelli di lavoro e di comunicazione convenzionali. In aggiunta, la mancanza di precisi obiettivi può portare ad un uso sbagliato di questa tecnologia, che rischia di trasformarsi in una chat room per pettegolezzi e futilità.
Il fallimento di questi progetti è da attribuire, in parte, ai fornitori di soluzioni social che incoraggiano questa modalità di implementazione dal basso, sostenendo che sia un modo semplice e discreto di incorporare la tecnologia nell’ambiente aziendale. Inoltre, molti fornitori descrivono le soluzioni di business social networking come “macchinette da caffè virtuali”, rafforzando la percezione che si tratti di un luogo per conversazioni non inerenti al vero lavoro. Oggi, sono molte meno le aziende che si lasciano condizionare da questo pensiero. È, invece, sempre più diffusa l’idea che il successo di un social network per il business interno dipenda da obiettivi chiaramente definiti e dall’approvazione da parte del management aziendale: deve essere uno strumento di lavoro professionale, che utilizzi i mezzi di collaborazione e comunicazione offerti dall’ambiente social per svolgere le normali attività lavorative, incrementandone la produttività.
Emerge, tuttavia, un’altra causa comune di fallimento: perché un social network aggiunga valore reale ai processi business, i dipendenti devono sfruttare le potenzialità che esso offre. Devono, quindi, modificare l’approccio secondo il quale la conoscenza del singolo individuo è una forma di “potere”, iniziando a comprendere che condividere la propria esperienza può portare notevoli benefici, e, di conseguenza, cominciare a sfruttare i vantaggi offerti dal social networking. Questo approccio può essere cambiato dallo spostamento del flusso d’informazione di tipo “push” verso un flusso d’informazione di tipo “pull”. La maggior parte delle aziende sono totalmente dipendenti dalle email, che sono il loro principale mezzo di diffusione dell’informazione. L’email è l’archetipo della soluzione “push”, con la quale il mittente sceglie chi riceve l’informazione che sta spedendo. Chiunque non si trovi in copia all’email potrebbe non sapere mai che è stato dimenticato; chiunque si trovi incluso nella discussione senza volerlo, fa fatica ad estrarsene. Utilizzare un social network per comunicare, stabilisce un flusso d’informazione di tipo pull, che offre al consumatore la possibilità di scegliere cosa ricevere in base alle sue preferenze relative ai flussi di attività ed alle tipologie di informazione.
Per molte società questo tipo di cambiamento culturale rappresenta una sfida ben più grande rispetto a quelle di scegliere le soluzioni giuste e ottenere l’approvazione da parte dei dirigenti. Richiede una vera leadership, con manager che diano l’esempio ai loro dipartimenti sul fatto che accumulare le conoscenze senza condividerle non è più accettabile. Questo è un cambiamento difficile per molti manager, tuttavia, senza di esso, risulterebbe impossibile convincere i propri dipendenti a farlo.
L’eCommerce in veste natalizia piace a 5 milioni di italiani

Un utente Internet italiano su 5 dichiara che comprerà i regali di Natale sul web: gli acquirenti di regali di Natale online saranno oltre 5 milioni, un italiano maggiorenne su 10, 500mila in più rispetto alla scorsa stagione 2011 Da una ricerca condotta da Netcomm – Consorzio del Commercio Elettronico Italiano in collaborazione con Human Highway, le previsioni di acquisto online degli italiani per le prossime festività
Anche in occasione delle feste natalizie, il commercio elettronico si riafferma come valvola di decompressione delle famiglie italiane per poter godere del clima festivo senza angosciarsi troppo per l’incerto contesto economico. Tra gli acquirenti online abituali, infatti, coloro che compreranno i propri regali di Natale su Internet salgono dal 37% del 2011 a quota 44%: oltre 5 milioni di individui, 1 utente Internet su 5, un italiano maggiorenne su 10 e 500mila individui in più rispetto alla scorsa stagione 2011.
A sostegno di questo dato, la riduzione del tasso degli indecisi sul “Natale web” che partiva dal 41,6% del 2011 e ora scende al 24,1%, rivelando la crescente tranquillità da parte dei consumatori nel fare i propri acquisti natalizi online grazie ai prezzi concorrenziali associati a servizi di alta qualità. Infatti, nonostante la crisi economica faccia tirare sempre più la cinghia alle famiglie italiane, il 34,5% degli acquirenti online acquisterà più regali dell’anno scorso.
La stagione natalizia che è alle porte sembra quindi destinata a registrare un incremento della spesa online rispetto ai dati rilevati nel 2011: le stime prevedono che quest’anno 5,3 milioni di individui acquisteranno almeno una parte dei propri regali di Natale online, a fronte dei 4 milioni che hanno effettivamente utilizzato il canale eCommerce nel periodo natalizio 2011.
Questo quanto emerge dai dati di una ricerca condotta da Netcomm, Consorzio del Commercio Elettronico Italiano in collaborazione con Human Highway, che ha analizzato la propensione all’acquisto online su un campione formato da uomini e donne di età superiore ai 18 anni residenti su tutto il territorio nazionale e rappresentativi della popolazione italiana che si connette alla Rete con regolarità almeno una volta alla settimana. La ricerca si è concentrata sugli ultimi 3 mesi con un focus particolare sulla propensione verso gli acquisti natalizi.
“In uno scenario economico stagnante, il 2012 si è caratterizzato come un anno di forte crescita dell’eCommerce – dichiara Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, Consorzio del Commercio elettronico italiano – Nella coscienza collettiva delle imprese, i clienti sono diventati il vero valore patrimoniale da salvaguardare e rafforzare, valorizzando tutti gli strumenti a disposizione, vecchi e nuovi. Per avere un’idea del mercato di riferimento basti pensare che in Italia gli utenti Internet attivi hanno superato la quota dei 28 milioni – continua Roberto Liscia. Tra questi, il 42% – 12 milioni di individui – ha fatto un acquisto online almeno 1 volta negli ultimi 3 mesi e il loro numero è aumentato del 25% rispetto allo scorso anno, come evidenzia l’indagine svolta in collaborazione con Human Highway. La crescita di acquirenti si riflette anche nei volumi di vendita che quest’anno dovrebbero ampiamente superare i 10 miliardi di euro: secondo l’Osservatorio CartaSì la crescita del valore delle transazioni online nel 2012 è superiore di oltre il 15% rispetto all’anno scorso”.
Aumentano i web-shopper natalizi, 1 utente internet su 5 li farà sul web: Natale con segno positivo per l’eCommerce che rispetto l’anno scorso convince sempre più consumatori. In particolare, tra gli acquirenti online. Il 44% degli acquirenti online abituali– cioè più di 5 milioni di persone, un quinto della popolazione internet italiana – ritiene certo o molto probabile il ricorso a Internet per acquistare almeno un regalo di Natale.
Il 24% dichiara che farà meno acquisti online rispetto al 2011 a fronte del 35% che invece aumenterà i propri acquisti sul Web per il Natale. Il 41% non cambierà le proprie abitudini e manterrà invariata la quota di acquisti online finalizzata al regalo di Natale rispetto all’anno scorso.
In rapporto a tutti i regali che si pensa di comprare, per l’11% degli acquirenti online abituali (un milione e mezzo di individui) l’acquisto online rappresenterà l’unico canale o il canale preferenziale di acquisto.
Sulle piste da sci con Street View

Visto che la stagione sciistica si sta avvicinando, da qualche sono disponibili su Google Maps le immagini di alcune delle piste da sci e delle località innevate più amate al mondo. Sia che stiate cercando una nuova pista o che siate interessati ad ammirare paesaggi mozzafiato, ora potete percorrere alcuni dei “luoghi bianchi” più belli d’Europa, Canada e Stati Uniti attraverso Google Street View.
In Italia, ad esempio, potete scendere virtualmente dalle piste di Madonna di Campiglio, Kronplatz, Folgarida Marilleva, Alpe di Siusi Valtournanche, Madesimo e molte altre. Potete dare un’occhiata a Sölden, rinomata località sciistica nella valle Ötztal in Tirolo, Austria, meta prediletta da turisti e appassionati di sci professionale. Sölden, infatti, ospita annualmente la competizione di slalom gigante come parte della Coppa del Mondo di Sci Alpino a fine ottobre.
In alternativa, potete visitare alcune delle località montane più celebri della Svizzera come St. Moritz o Zermatt. Spesso quando viene aggiornato Street View con nuove immagini, gli utenti ne sviluppano usi creativi molti interessanti. Ad esempio, Skiline.cc ha integrato alcune foto raffiguranti dei paesaggi innevati nella web app creata per consentire agli sciatori di ricostruire la giornata trascorsa sulle piste.
Restando in tema invernale, è stato aggiornato Google Maps con le prime immagini raccolte alle Svalbard, l’arcipelago norvegese di isole che si trovano a circa 400 km a nord del continente europeo (nonchè il territorio più a nord dove ci si sia recati fino ad ora con Street View). Le Svalbard sono state scoperte nel dodicesimo secolo e ora, attraverso Street View, chiunque può esplorare i meravigliosi paesaggi che caratterizzano queste isole.
Inolte, le Svalbard rivestono oggi una certa importanza in quanto ospitano la stazione Svalbard Satellite, utilizzata da organizzazioni internazionali come la NASA, l’ESA e la Global Seed Vault, una struttura che fornisce i campioni di alcune sementi che si trovano nelle banche genetiche di tutto il mondo.
Infine, sono stare presentate alcune nuove ed inedite immagini tratte delle suggestive strade di ghiaccio che si trovano in Estonia, opera dalle acque gelate del Mar Baltico. Di norma queste strade sono aperte solo quando il tempo lo permette ed il ghiaccio è abbastanza spesso, Google è stata abbastanza fortunati da riuscire ad immortalare 10 km di strade ghiacciate da Rohuküla a Sviby oltre al tratto di 3 km da Haapsalu a Noarootsi, tra gli altri.
Il più grosso distacco di un iceberg mai filmato
Nel video in basso potete assistere al più grosso distacco di un iceberg che sia stato mai filmato nella storia. Si tratta di un pezzo grande 7,2 chilometri cubi. In pratica, è se come una gran parte dell’isola di Manhattan si staccasse e diventasse un’isola a se stante.
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Agcom: in Italia diminuisce l’utilizzo del telefono fisso a favore del mobile

Gli italiani usano sempre meno il telefoni fisso e sempre più il cellulare, forti anche di una serie di promozioni flat che consentono di effettuare minuti di chiamate verso tutti a prezzi vantaggiosi. Leader di mercato nel Paese rimane Telecom Italia, anche se fa registrare una piccola flessione. Aumenta il traffico a banda larga su Internet mobile: le sim che hanno effettuato traffico dati hanno superato i 22 milioni (+15,1% rispetto al 2011), mentre dall’inizio dell’anno il traffico dati è cresciuto del 31,7%.
Crescono anche le chiavette per la connessione a Internet, che ora sono circa 6,7 milioni (+11,0% rispetto al medesimo periodo del 2011). Cresce la banda larga, di 150mila nuovi abbonati. Tra i fornitori di adsl (offerta per le abitazioni e non per le aziende), primeggia Telecom Italia (52,3%), che però è in calo a vantaggio di Wind (+0,7%) e Fastweb (+1,0%). In calo anche Vodafone che vede ridursi sia gli abbonati che la quota di mercato (-0,2%). Vodafone scende anche nella telefonia mobile (-0,8%) a vantaggio prima di tutto di Wind (+0,5%), seguita da Telecom Italia e 3 (rispettivamente +0,1 e +0,2%) Rispetto al 2011, le Sim circolanti sono cresciute di un milione, soprattutto quelle business con contratto, mentre le prepagate scendono di popolarità (-1,22 milioni). Aumenta il traffico telefonico (oltre 102 miliardi di minuti da inizio anno) con un +4,3%, rispetto allo stesso valore del 2011.
Ecco il primo cane che guida un’automobile!
Ecco a voi Porter, il primo cane in grado di guidare un’automobile: con una zampa controlla l’accelerazione e con l’altra lo sterzo. Il cane sa anche cambiare marcia e frenare. Si può parlare di maltrattamento? Non sembra, dato che il progetto è stato ideato dalla Society for the Prevention of Cruelty to Animals( SPCA), per mostrare quanto sono intelligenti i quattrozampe salvati dall’abbandono e dalle sevizie. Mini ha fornito le auto opportunamente modificate e a misura di cagnolino… La SPCA ha infatti scelto vari cani abbandonati sulle strade o seviziati dai propri padroni, con lo scopo di creare una serie di video virali e dimostrare quanto siano intelligenti e svegli i nostri amici a quattro zampe, anche se presi dai ricoveri e dai canili sparsi in Nuova Zelanda.
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