7 notizie per 7 giorni: nuovo appuntamento con la rubrica hi-tech di iPhoneItalia – Appuntamento 24/06

Chi possiede un iPhone è, nella maggior parte dei casi, anche un appassionato di tecnologia, come lo siamo noi di iPhoneItalia. Proprio per questo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica, denominata “7 notizie per 7 giorni”, nella quale verranno riassunte le 7 notizie di tecnologia più interessanti e curiose della settimana, ma non riguardanti propriamente il mondo iPhone. Un modo per discutere insieme di tecnologia e non far mancare nulla ai nostri lettori! Eccoci arrivati ad un nuovo appuntamento.

Il più potente computer al mondo si trova negli USA

Un computer realizzato da IBM per il National Nuclear Security Administration è attualmente il più potente al mondo. Si chiama Sequoia, si trova negli USA e si basa sull’architettura Blue Gene/Q di IBM ed è in grado di effettuare 16.32 quadrilioni di operazioni al secondo. Questo dato spazza via le performance di quello che ora è il secondo computer più potente al mondo, il giapponese K della Fujitsu, che invece arriva a sole 10,5 petaflops. Il computer è formato da 96 moduli , ha 1.6 milioni di cores e  1.6 petabytes di RAM.

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Google blocca i siti che generano MP3 dai video

In questa settimana, Google ha iniziato a bloccare dal suo motore di ricerca e dal vero e proprio funzionamento tutti i siti che consentono di estrapolare tracce audio Mp3 da video online. Una pratica frequente negli ultimi anni è proprio quella di prelevare brani musicali dai video che sono presenti in rete, soprattutto sul canale YouTube ora appartenente proprio a Google. Senza spese o abbonamento, e senza alcun blocco, gli utenti possono facilmente sfruttare questi siti per estrapolare gli MP3 dai video, con relativa violazione dei diritti d’autore dato che tali brani vengono poi comodamente ascoltati sui vari lettori e sul computer, malgrado la qualità non sia propriamente eccelsa. Ora, però, Google ha iniziato a bloccare tali siti, giustificando questa scelta come violazione delle condizioni d’uso di YouTube che vietano di “separare, isolare e modificare le componenti audio e video”. Ora alcuni di questi siti non possono più in alcun modo accedere ai video di YouTube, per cui praticamente sono diventati inutilizzabili. Uno dei siti in questione, locato in Germania, si difende dicendo che una corte tedesca ha sentenziato che uno strumento per la registrazione online non è diverso da un registratore per la TV, per cui è assolutamente legale se poi i contenuti registrati vengono utilizzati per uso personale.

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Gli italiani taroccano il profilo Facebook e sono tutti più belli e intelligenti

Taroccare il proprio profilo Facebook. Ecco la moda tutta italiana di falsificare i propri profili online per sembrare più belli e interessanti. Sui social network, e soprattutto su Facebook, spopolano infatti le “bugie bianche”, dato che un italiano su due tarocco il proprio profilo per creare una sorta di alter-ego più intelligente e più bello. La ricerca è stata condotta dalla Redshift Research e ha dimostrato che il 53% degli italiani falsifica più o meno in buona fede il proprio profilo sui social network. Fortunatamente l’Italia non è sola, dato che in gran parte degli altri paesi l’andazzo è simile (in Medio Oriente si arriva al 76% dei tarocchi…), fatta eccezione per l’Olanda, i cui utenti sembrano essere i più onesti (Solo il 27% falsifica i propri profili).  Tra le motivazioni alla base di queste scelte, vincono il desiderio di catturare l’attenzione di amici e conoscenti nel 55% dei casi o, nel 40%, il tentativo di nascondere le proprie insicurezze, soprattutto di fronte alle donne. Lo scopo principale, infatti, è proprio quello di sembrare più attraenti nei confronti delle donne, dato che questa pratica è prettamente maschile. Inoltre, due intervistati su cinque in Italia e in Europa dedicano al loro profilo online più di mezzora al giorno, ma anche il resto degli utenti non disdegnano almeno un sortita quotidiana, seppur breve e sotto la mezzora

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A scuola di startup tra l’Italia e la Silicon Valley

Dopo Trento, il Mind the Bridge Italy Tour 2012 il 29 giugno arriva a Catania, in Sicilia: una giornata interamente dedicata alla formazione imprenditoriale, volta a far incontrare il meglio della creatività italiana con i capitali della Silicon Valley. I giovani e le imprese locali avranno la possibilità di presentare le proprie idee di business e di aggiudicarsi per questa estate un posto alla Startup School di Mind the Bridge, a San Francisco. L’evento è realizzato in collaborazione con Ethyca, organizzazione non-profit ideatrice di un modello di “social business & investment” che intende intervenire sul processo di innovazione sociale d’impresa in Italia e assistere il processo di crisi attuale individuando forme di network economico innovativo. A patrocinare l’iniziativa, la Presidenza della Provincia Regionale di Catania, che aprirà i lavori. La diffusione dell’evento è affidata a un network di esperti composto da Giovani Industriali di Catania, Arca Incubatore di impresa, Indigeni Digitali, Youthub, Liotro, YCompetition, Risparmio Super, eRALOS3, Girl Geek Dinner, Meedori.

La tappa siciliana prenderà avvio con l’open speech di Francesca Spataro, presidente di Ethyca, a cui farà seguito una sessione di “Entrepreneurship School” condotta da Alberto Onetti e da Marco Marinucci rispettivamente Chairman e Founder/Executive Director di Mind the Bridge, che spiegheranno come si crea una startup, come si scrive un business plan, cos’è un Venture Capital e come poter attingere ai segreti dell’ecosistema imprenditoriale della Silicon Valley.
A seguire, un panel dedicato agli “Alumni” di Mind the Bridge, con la testimonianza di chi ha già intrapreso e concluso il proprio percorso all’interno dell’incubatore americano: Barbara Labate (Risparmiosuper) e Giuseppe Suriani (Eralos3), rispettivamente vincitore della finale di New York e finalista della Mind the Bridge Competition 2011.

A chiusura della mattinata verrà spiegato come funziona il processo di selezione delle migliori business idea da parte di Mind the Bridge: verranno a tal fine illustrati obiettivi e regole per partecipare con successo alla MtB Seed Quest 2012 e forniti suggerimenti per superare le varie fasi di selezione e accedere così al Venture Camp di Milano e al GYM di San Francisco.

Quest’anno non poteva mancare una tappa al sud dove, come anche dimostrato dal successo di iniziative come startup weekend, c’è un grande fermento imprenditoriale e una forte domanda di formazione in ambito startup – commenta Alberto Onetti, Chairman della Fondazione -. Quindi siamo felici di sbarcare a Catania e orgogliosi di avere coinvolto nella tappa del nostro Tour i principali fondi italiani che investono sulle imprese del Sud Italia. D’altronde la Sicilia, con Barbara Labate e i ragazzi di eRalos3, ci ha già dato in passato delle grandi soddisfazioni, per cui non vediamo l’ora di conoscere i prossimi talenti di quest’isola”.

Nel pomeriggio ampio spazio verrà dedicato alla sessione del “Gym”: 5 aziende verranno selezionate per presentare il proprio progetto a un gruppo di investitori e imprenditori e ricevere feedback costruttivi per migliorare il proprio pitch. Non sono previsti format particolari ma verranno premiati – tra gli altri aspetti – sintesi, efficacia della presentazione, modello economico e team. Tra le 5, una riceverà una borsa sponsorizzata da Principia per partecipare gratuitamente, questa estate, alla MtB Startup School, percorso di mentoring e coaching della durata di 3 settimane che la fondazione organizza nella baia di San Francisco.

Per sottoporre le proprie idee di business e accedere alla MtB GYM Session c’è tempo fino al 24 giugno: basta inviare un pitch di 10-15 slide in inglese a [email protected] e compilare il form su https://www.surveymonkey.com/s/mtbearlycall.

Tradedoubler spiega come guadagnare “in movimento”

Una ricerca europea di Tradedoubler condotta da Forrester Consulting svela che il mobile commerce sta frammentando e trasformando le tradizionali modalità d’acquisto dei consumatori. Con il boom di tablet e smartphone, i consumatori utilizzano sempre di più gli strumenti mobile come “assistenti per lo shopping”, per cercare, trovare ed acquistare beni e servizi via web, via mobile o nei negozi su strada. Questa grande varietà di percorsi d’acquisto, analizzata in profondità da una ricerca resa nota oggi da Tradedoubler, azienda leader nel performance marketing, costituirà una sfida per tutti gli operatori retail che si faranno trovare impreparati.

La ricerca è stata condotta da Forrester Consulting, coinvolgendo oltre 2.000 utilizzatori di smartphone in quattro paesi europei (Regno Unito, Francia, Germania, Svezia). I risultati mostrano che l’accesso in mobilità a informazioni sui prodotti, su dove si trovano i negozi, su offerte locali, codici sconto, siti di comparazione, codici a barre, recensioni, tracciamento degli acquisti sta rendendo sempre più datato il tradizionale approccio alla vendita in negozio.

Lo studio evidenza che oltre il 71% degli intervistati nei quattro paesi fa ricerche per potenziali acquisti via mobile, ed oltre la metà (il 53%) acquista beni e servizi oltre che applicazioni da scaricare sui suoi device.

I dati relative ai possessori di tablet confermano l’immensa potenzialità di questa nuova piattaforma, con il 40% degli utenti che li utilizzano per fare ricerche su possibili acquisti e il 33% che prosegue fino a completare l’acquisto. Gli utenti di tablet sono anche quelli che spendono di più via mobile, con una spesa massima media che arriva a 230 euro – mentre il massimo che si spende via telefonino è di 130 euro.

Guadagnare “in movimento”
La “portabilità” degli strumenti mobile incoraggia a ricercare ed acquistare beni in qualunque momento ed in qualunque luogo. Anche quando le persone sono nel punto vendita bisogna gestire questo aspetto: il 42% degli utenti, infatti, li usa per confrontare i prezzi ed il 13% cambia negozio se trova un’offerta migliore proposta altrove. Offerte e voucher validi a livello locale, comunque, aiutano ad attirare l’attenzione di un quinto dei potenziali acquirenti. Nell’insieme, una “sessione di ricerca” effettuata in mobilità su quattro si conclude con il completamento di un acquisto direttamente via telefono.

Siti web ottimizzati per il mobile: essenziale che siano semplici e con informazioni rilevanti
La ricerca dimostra che non avere siti ottimizzati per il mobile – siti chiari, fatti ad hoc, facili e veloci da navigare – è un problema per oltre un terzo dei consumatori europei. Un quarto di essi (il 26%) ha dichiarato che farebbe acquisti via mobile più spesso se potesse usare siti ottimizzati.

I maggiori ostacoli sono privacy e sicurezza
Le preoccupazioni sulla privacy dei dati e sulla sicurezza dei pagamenti sono gli ostacoli più significativi a una diffusione generalizzata del mobile commerce in Europa. Circa la metà degli intervistati nei quattro paesi coinvolti dalla ricerca hanno qualche preoccupazione rispetto alla sicurezza del mobile come piattaforma di pagamento: nonostante ciò, il 42% dei possessori di smartphone sarebbe interessato a usarlo come “portafoglio mobile” se fosse disponibile questo servizio.

Questa ricerca vuole dare la sveglia a tutte le aziende che ritengono ancora che una strategia m-commerce sia un optional e non una scelta fondamentale” ha dichiarato Urban Gillström, il CEO di Tradedoubler. “I consumatori richiedono sempre più un’esperienza fluida, multi-touch, multi canale online, su mobile e nel punto vendita. Il future è degli inserzionisti che saranno in grado di farlo, ma può essere difficile per loro capire da dove cominciare. Il nostro studio è parte del nostro impegno nei loro confronti; non solo per offrire una piattaforma mobile per l’affiliate marketing e l’analisi d livello mondiale, ma anche per aiutare tutti a comprendere meglio come avviarsi sulla strada del mobile commerce”.

Elaine Safier, Chief Commercial Officer di Tradedoubler, ha aggiunto: “La ricerca dimostra quanto sia importante conoscere il proprio pubblico di riferimento quando si sviluppa una strategia incentrata sul mobile: sapere quali strumenti si usano, dove si trovano le persone, comprendere interessi e aspirazioni. Ciò aiuta ad affrontare questioni importanti quali l’esperienza utente, la privacy, i timori in merito alla sicurezza, gettando le basi per una nuova generazione di prodotti e servizi disponibili in modo contestuale, localizzato e personalizzato”.

Amazon apre la piattaforma internazionale per la distribuzione di applicazioni mobile

A partire da questa settimana Amazon invita gli sviluppatori di tutto il mondo a proporre le proprie applicazioni per la distribuzione internazionale che avverrà nel corso di quest’anno, a cominciare da Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Spagna, con la prospettiva di una ulteriore, prossima espansione internazionale. Gli sviluppatori possono da subito visitare il portale “Amazon Mobile App Distribution”.

In un solo anno, l’Appstore di Amazon negli Stati Uniti ha registrato una crescita del numero di applicazioni e giochi da poche decine a varie migliaia di unità. Grazie a funzionalità quali il sistema d’acquisto 1-Click e Test Drive (che permette ai consumatori di testare le applicazioni prima di acquistarle), gli sviluppatori hanno conseguito consistenti ricavi dalla vendita di applicazioni tramite Amazon. Amazon ha inoltre recentemente introdotto una modalità d’acquisto In-App che rende ancora più semplice per gli sviluppatori integrare e vendere giochi e applicazioni, mantenendo inalterata la semplicità e la sicurezza del sistema d’acquisto 1-Click. Molti sviluppatori hanno visto incrementare le proprie vendite grazie al sistema d’acquisto In-App di Amazon: siamo quindi entusiasti di poter offrire le loro applicazioni a un numero ancora maggiore di clienti, anche al di fuori dagli Stati Uniti.

Gli sviluppatori possono visitare il portale ”Amazon Mobile App Distribution”per ottenere maggiori informazioni su come localizzarele applicazioni grazie a strumenti specifici per le varie regioni e trovare consigli su come predisporre le proprie applicazioni per la distribuzione internazionale. Gli sviluppatori hanno la possibilità di stabilire in quali paesi vendere le proprie applicazioni e di indicare il relativo listino prezzi per paese. Per coloro che fanno già parte del programma, le applicazioni saranno rese automaticamente disponibili per la distribuzione internazionale. Attraverso il portale gli sviluppatori potranno facilmente modificare la disponibilità internazionale delle proprie applicazioni nel caso in cui non vogliano venderle in alcuni stati. Gli sviluppatori che non si sono ancora registrati, possono farlo gratuitamente sull’Amazon Mobile App Distribution Portal.

Chi acquista e-book compra più libri

Chi acquista e-book compra più libri. È quanto emerge dall’indagine presentata da Angela Bole del Book Industry Study Group (BISG) oggi a Editech2012, la Giornata internazionale di studio e approfondimento organizzata dall’AIE a Milano per far conoscere agli operatori, ancor prima che al grande pubblico, le tendenze in atto e le prospettive nell’ambito dell’innovazione tecnologica nel settore editoriale.

Chi acquista e-book compra più libri e spende di più – Secondo l’indagine che, dal 2009, ha fotografato gli atteggiamenti dei consumatori di acquirenti di e-book in America, quasi il 30% degli intervistati (a febbraio 2012) dichiara di spendere di più in libri da quando ha cominciato a comprare e-book. Il 50% dichiara di comprare più titoli in qualsiasi formato da quando si è avvicinato ai libri digitali. I numeri sono ancora maggiori per il mercato degli e-book: più del 62% degli intervistati dichiara di spendere di più e più del 72% dice di avere incrementato il numero dei titoli elettronici.

I forti acquirenti di libri ed e-book in America? Sorpresa, le donne – Tra i cosiddetti forti compratori, quelli che acquistano 4 o più libri al mese negli Stati Uniti, le donne sono la maggioranza, sia per i libri, sia per gli e-book, diversamente da quanto accade ad esempio in Italia in cui l’e-book è ancora molto al maschile. In particolare, sono forti acquirenti di e-book le ragazze dai 18 ai 29 anni e le donne da 30 ai 44 anni. Che sia questo il motivo del successo dei romanzi rosa in digitale?
I compratori forti sono il 22% di tutti coloro che acquistano libri di carta ma diventano ben il 35% di chi compra ebook: secondo il BISG, fatto 100 il totale di chi acquista libri di carta il 22% di questo totale sono i compratori forti, mentre questa categoria sale al 35% se si considerano gli acquirenti di ebook. Per quanto riguarda il totale della copie, questi compratori ne acquistano il 60% se si tratta di libri digitali, contro il 53% dei libri di carta. Nel complesso invece la spesa per i libri digitali è un po’ più bassa: rappresenta il 48% rispetto al 50% di quelli di carta.

Mercato saturo in America? Gli acquirenti di libri che hanno acquistato ebook sono passati nel 2010 dal 3 al 13%. Nel 2011 dal 13 al 17%. Un mercato che si sta stabilizzando, forse ma sicuramente in cui il segmento degli e-book è andato crescendo a scapito dei tascabili. Certo la crescita non è omogenea nei vari settori dal momento che crescono molto nei libri digitali fiction e mistery, un po’ meno il cooking.

Le preferenze dei device? Crescono tablet e smartphone – Cresce, infatti, e in modo significativo, la preferenza per la lettura per i cosiddetti device multi-funzione, tablet e smartphone, che passano dal 13% dello scorso anno al 24% del maggio 2012. In America un acquirente di libri digitali su quattro insomma sceglie in primis il tablet per leggersi gli e-book. In particolare i tablet sono utilizzati per leggere e-book e per ordinare e-book e altri contenuti. L’iPad al contrario per giocare, leggere e-book e riviste.
E infine….La penetrazione di e-book nel mondo? Arriva al 19% degli australiani che hanno acquistato un e-book, ha raggiunto il 16% degli americani, il 17% degli inglesi, il 3% dei francesi, l’8% degli spagnoli e il 10% dei tedeschi. Lo segnala l’indagine del Global eBook Monitor di Bowker su un campione rappresentativo di più mille persone maggiorenni per ogni paese.

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