NyxQuest: dal Wii, con amore – la recensione di iPhoneItalia

Quando qualche anno fa NyxQuest: Kindred Spirits uscì per Nintendo Wii fu una piccola perla: sembrava quasi assurdo, allora, che un gioco così poetico, divertente, meravigliosamente giocabile costasse pochi euro. Ormai, grazie ad App Store è la regola. NyxQuest non ha perso niente del suo fascino ed è ancora il titolo che era, con un nuovo sistema di controllo, o questa conversione è solo un porting commerciale di un titolo indipendente?



NyxQuest: Kindred Spirits racconta una storia enigmatica: Nyx è una fanciulla alata che scende sulla terra a cercare il suo amico Icaro. Trova solo rovine e macerie immerse in una sabbia bruciante, arsa dal sole… Non si sa cosa sia successo, ma la terra sembra in procinto di finire: forse è l’inizio di un nuovo ciclo? Forse c’è qualcuno di ancora più potente degli dei stessi che sta punendo gli umani per qualcosa? La verità emerge poco alla volta, mentre Nyx vaga per le rovine dei templi antichi, in un’ambientazione ricca di suggestioni: da De Chirico all’indimenticabile Ico, il paesaggio di NyxQuest è carico di tristezza e di nostalgia e dominato da un mistero più grande del gioco stesso.

Nyx è alata e magica, ma le sue capacità non sono infinite: ha un’energia limitata, indicata in alto a sinistra, che perde subendo danni; può battere le ali solo 5 volte (anche questo conteggio è visibile in alto a sinistra); e può scivolare sulle stesse per un tempo limitato. Inoltre inizialmente è priva di ogni capacità offensiva, e può solo cercare di lanciare dei proiettili infuocati, se li trova in giro.
Per fortuna però Zeus arriva presto in nostro aiuto, concedendoci dei poteri supplementari: potremo far levitare determinati oggetti, spostare macigni e azionare interruttori, in modo da procedere nella nostra ricerca attraverso una serie di location.

NyxQuest è fondamentalmente un platform su due dimensioni… almeno per come è strutturato, perchè in realtà non mancano gli elementi puzzle e di avventura. Concludere un livello non è solo questione di abilità: occorre anche capire qual’è la strategia migliore e scegliere il percorso giusto da affrontare. Gli ostacoli che Nyx incontra sono parecchi: arpie, vari boss, getti di sabbia infuocata, sfere di fuoco, macigni che si spostano e le crollano addosso, salti apparentemente troppo alti o lunghi perchè lei li possa affrontare, con le sue povere piccole ali.
La struttura del gioco è molto lineare: spesso non è possibile tornare sui propri passi nemmeno all’interno dello schema in corso. Ogni livello di gioco ha un’inizio e una fine ben precisi e le deviazioni esistono solo per cercare i “segreti” dispersi in giro: due tesori nascosti che Nyx può recuperare. Trovandoli tutti si avrà accesso ad un livello bonus, altrimenti non disponibile.


Il level design del gioco, bisogna riconoscerlo, è davvero magistrale, ed ogni livello è meravigliosamente orchestrato in modo da fornire un costante stimolo al giocatore. La curva di difficoltà sale in maniera graduale, e gli ultimi livelli sono parecchio impegnativi ma per fortuna in NyxQuest non ci sono vite, e si ricomincia sempre dall’ultimo punto di salvataggio automatico che si è attraversato.
Occorre anche dire che la linearità del gioco è per molti aspetti un’arma a doppio taglio: non poter tornare indietro rende più difficile la conquista degli obiettivi secondari. Per fortuna è piuttosto difficile arrivare a situazioni del tutto frustranti, anche se proseguendo nel gioco le difficoltà non mancano. É davvero una fortuna che i check-point siano stati disposti così saggiamente nei livelli, in modo da non rendere mai noioso il gioco.

Di tanto in tanto, Nyx si imbatte in un tempio superstite, in cui Zeus o qualche altra divinità le viene in aiuto, parlandole attraverso gigantesche statue in frantumi: ma tutto sembra dominato da spiriti e fantasmi, e il viaggio di Nyx è un viaggio solitario in un mondo in cui l’umanità pare del tutto estinta. La grafica del gioco è assolutamente pregevole, e anche se la varietà non è moltissima, si rimane sempre a bocca aperta.

I controlli del gioco, solitamente il punto debole di ogni platform sul touch screen dell’iPhone, sono semplici e funzionano discretamente. A sinistra abbiamo due comandi direzionali, a destra il tasto per saltare/volare. Di norma non ci sono problemi, ma non mancano i casi in cui ci si trova a maledirli, soprattutto quando si ha a che fare con qualche pietra da trascinare, e ci si ritrova a pigiare inavvertitamente i tasti!
La longevità del titolo, con 12 livelli differenti, è buona: NyxQuest vi potrebbe tenere occupati per ore, soprattutto se intendete collezionare tutti i tesori segreti…

Nel complesso NyxQuest è un’ottima conversione iOs di un titolo assolutamente eccellente. Se non avete mai avuto modo di giocarlo, l’acquisto è quasi obbligatorio, nonostante i limiti del sistema di controllo. Ma se volete davvero gustarvi questo titolo in tutto il suo splendore dovrete rassegnarvi: per quanto meritevole, la conversione iOs ha tutti i limiti del caso.

NyxQuest è disponibile su App store a 2,99 €, o in versione lite, gratuita.

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