Apple svela un calo delle ricerche su Safari, Google smentisce

Eddy Cue sostiene che le ricerche su Safari siano in calo, ma Google ribatte: l’utilizzo del motore di ricerca è in aumento.

Google iPhone

Le dichiarazioni rilasciate in tribunale da Eddy Cue, vicepresidente senior dei servizi Apple, hanno suscitato diverse reazioni.

Secondo le sue parole, l’utilizzo delle ricerche su Safari avrebbe subito un calo per la prima volta nella storia, aprendo le porte a una possibile migrazione degli utenti verso alternative basate sull’IA come ChatGPT o Perplexity. Ma Google non ci sta e ha pubblicamente contestato la dichiarazione di Apple, rivendicando una crescita continua anche su dispositivi iOS.

Durante una testimonianza nel processo antitrust che vede Google sotto accusa per il suo presunto monopolio nella ricerca, Cue ha suggerito che i tempi stanno cambiando. Gli utenti Apple, secondo lui, starebbero abbandonando Google e Safari a favore di strumenti conversazionali basati su intelligenza artificiale.

Una dichiarazione forte, che ha contribuito a una repentina flessione del titolo Alphabet in borsa: il titolo ha perso circa l’8% dopo le parole del dirigente Apple. E non è un dettaglio irrilevante: il processo in corso ha come nodo centrale proprio il colossale accordo da 20 miliardi di dollari annui tra Apple e Google, che prevede Google come motore di ricerca predefinito su iPhone e iPad.

Con un comunicato ufficiale pubblicato sul proprio blog, Google ha ribattuto punto per punto alle affermazioni di Cue: “Continuiamo a vedere una crescita complessiva nelle query di ricerca. Questo include un aumento delle ricerche provenienti dai dispositivi Apple. In generale, man mano che miglioriamo Search con nuove funzionalità, le persone lo trovano utile per un numero crescente di domande.”

Google ha inoltre citato l’uso crescente delle funzioni vocali e di Google Lens come esempi di nuove modalità di ricerca, sottolineando il continuo impegno nell’innovazione e promettendo ulteriori novità in occasione di Google I/O.

È possibile che la verità stia nel mezzo. Le affermazioni di Cue riguardano nello specifico le ricerche effettuate tramite Safari, mentre Google fa riferimento a tutte le ricerche da dispositivi Apple, comprese quelle effettuate tramite l’app ufficiale Google disponibile su App Store. Non sarebbe quindi un vero e proprio calo generale, ma una redistribuzione dei comportamenti d’uso.

Ma attenzione: il contesto legale è tutto. Apple ha tutto l’interesse a minimizzare l’importanza dell’accordo con Google, proprio per evitare che venga considerato anticoncorrenziale e venga bloccato dalle autorità.

Nel frattempo, Apple sta già preparando una rivoluzione per Safari, con l’integrazione di motori di ricerca alternativi basati sull’intelligenza artificiale come Anthropic (Claude) e Perplexity, già annunciati come opzioni future nel browser. Secondo Cue, questi servizi “non diventeranno predefiniti” nell’immediato, ma saranno presto disponibili nella lista di opzioni selezionabili da Safari.

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