Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale è diventata un elemento centrale nelle strategie di sviluppo di Apple. Tuttavia, con iOS 19, l’azienda sembra voler adottare un approccio più cauto, concentrandosi sull’espansione delle funzionalità già esistenti piuttosto che sull’introduzione di novità rivoluzionarie.
Secondo Mark Gurman di Bloomberg, la prossima versione di iOS non introdurrà nuove tecnologie basate su AI, ma si limiterà a migliorare e integrare Apple Intelligence nelle applicazioni dell’ecosistema. Questo significa che non vedremo una Siri completamente rinnovata, né avanzamenti significativi sul fronte dell’intelligenza artificiale generativa.
Un segnale di questo approccio conservativo è il rinvio della nuova Siri “conversazionale”, che sarebbe dovuta arrivare con iOS 19, ma che Apple avrebbe deciso di posticipare direttamente a iOS 20.
Chi si aspettava un iOS 19 ricco di nuove funzioni AI potrebbe restare deluso. Le indiscrezioni rivelano che Apple non presenterà innovazioni dirompenti nel settore, ma piuttosto distribuirà le attuali capacità di Apple Intelligence su più applicazioni e servizi.
Non è ancora chiaro in quali app queste funzioni verranno integrate. È possibile che Apple punti ad espandere gli strumenti di sintesi automatica già presenti in Note e Mail, oppure che decida di aprire alcune API agli sviluppatori per offrire maggiore personalizzazione. Tuttavia, l’azienda non sembra intenzionata a fare passi avanti significativi rispetto a quanto già annunciato con iOS 18.
L’unica novità di rilievo riguarda il backend di Siri basato su modelli di linguaggio avanzati (LLM), che arriverà con iOS 19.4. Tuttavia, le funzioni vocali promesse con iOS 18.4 subiranno un ulteriore ritardo e potrebbero vedere la luce solo nel corso del prossimo anno.
L’assenza di novità rivoluzionarie su iOS 19 potrebbe essere vista come un tentativo di “prendere tempo”, magari per affinare le tecnologie in vista di un lancio più ambizioso con iOS 20. Tuttavia, in un mercato che evolve rapidamente, Apple rischia di apparire in ritardo rispetto ai competitor che già offrono assistenti vocali avanzati e strumenti AI generativi molto più sofisticati.
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