Gli app store alternativi possono mandare in bancarotta gli sviluppatori

Gli sviluppatori che aderiscono agli app store alternativi con app freemium o gratuite rischiano di andare in bancarotta.

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Gli sviluppatori di app nell’Unione Europea che scelgono di aderire ai nuovi termini commerciali di Apple e agli app store alternativi devono pagare una “Core Technology Fee” di 0,50€ per ogni installazione di app superiore a un milione di installazioni, un modello che ha il potenziale di mandare in bancarotta gli sviluppatori di app gratuite o freemium.

In pratica, un’app gratuita o freemium che diventa “virale” e viene scaricata più di un milione di volte potrebbe essere costretta a pagare tariffe astronomiche, come dimostrato nelle stime condivise dallo sviluppatore Steve Troughton-Smith.

Secondo i nuovi termini commerciali di Apple, un’app gratuita o freemium che ottiene due milioni di “prime installazioni” annuali dovrebbe pagare più di 500.000 euro di commissioni in un anno secondo il calcolatore delle tariffe di Apple, anche se non guadagna nulla.

Questo è un modello insostenibile per le app gratuite e le app freemium, che dovrebbero guadagnare almeno 0,50€ a utente per pareggiare i conti. Un’app freemium con migliaia di installazioni da parte di utenti non paganti potrebbe finire per dover pagare molto di più di quanto guadagna. Gli sviluppatori dovranno probabilmente addebitare un costo anticipato per garantire che le loro app guadagnino abbastanza denaro per pagare il CTF, poiché offrire un’app scaricabile gratuitamente potrebbe essere rischioso se i download superano 1 milione.

Gli sviluppatori di app gratuite e freemium possono, tuttavia, scegliere di attenersi agli attuali termini commerciali dell’App Store invece di optare per i nuovi termini. Nella vecchia situazione, non cambierebbe nulla e gli sviluppatori di app continuerebbero a pagare ad Apple una commissione dal 15 al 30%.

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Il CTF da 0,50€ si applica alle app distribuite sia tramite ‌App Store‌ che tramite app store alternativi se gli sviluppatori scelgono i nuovi termini commerciali. Con l’‌App Store‌, agli sviluppatori viene addebitata una commissione di 0,50€ e devono pagare ad Apple una commissione dal 10 al 17%. Con un app store alternativo non è prevista alcuna commissione e la CTF parte da subito, ma non è possibile optare per le commissioni classiche.

Le tariffe possono essere stimate per i termini esistenti e per i nuovi termini tramite un calcolatore dedicato che Apple ha fornito agli sviluppatori.

Ecco quindi le varie opzioni disponibili per gli sviluppatori:

  • Contratto attuale dell’App Store: gli sviluppatori pagano ad Apple una commissione dal 15 al 30%. Meno di un milione di entrate corrisponde a una commissione del 15% tramite il programma Small Business dell’‌App Store‌, oltre 1 milione di dollari corrisponde a una commissione del 30%. Gli abbonamenti richiedono una commissione del 30% per il primo anno e una commissione del 15% per il secondo anno e successivi.
  • Nuovi termini, distribuzione su App Store: la commissione scende dal 30% al 17% e dal 15% al 10%. Per l’utilizzo del sistema di pagamento di Apple è prevista una commissione aggiuntiva del 3%, quindi la commissione sarebbe tra il 13 e il 20% per uno sviluppatore che opta per le nuove regole e utilizza gli acquisti in-app. La commissione del 3% non si applica agli sviluppatori che utilizzano sistemi di pagamento alternativi. Gli sviluppatori devono inoltre pagare 0,50€ per installazione di app per singolo utente ogni anno dopo 1 milione di installazioni di app.
  • Nuovi termini, distribuzione negli app store alternativi: nessuna commissione, ma gli sviluppatori devono pagare 0,50€ per installazione di app per utente ogni anno dopo 1 milione di installazioni di app.

Secondo Apple, la CTF viene conteggiata con la prima installazione annuale, ovvero la prima volta che un’app viene installata da un account nell’UE in un periodo di 12 mesi. Dopo la prima installazione annuale, l’app può essere installata un numero qualsiasi di volte dallo stesso account per i successivi 12 mesi senza alcun costo, fino ad un milione di download. Successivamente, entra in vigore la nuova tariffa.

La Core Technology Fee di Apple potrebbe ad esempio essere molto costosa per app come Spotify che hanno milioni di utenti.

Apple rinuncerà alla tariffa per le organizzazioni no-profit, gli istituti scolastici accreditati e gli enti governativi approvati.

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Inoltre, Apple fa sapere che chiunque cerchi di sviluppare un mercato di app alternativo dovrà fornire la prova di poter garantire supporto finanziario per sviluppatori e clienti.

Al fine di stabilire mezzi finanziari adeguati per garantire supporto a sviluppatori e clienti, gli sviluppatori del marketplace devono fornire ad Apple una lettera di credito stand-by da un istituto finanziario con rating A (o equivalente da S&P, Fitch o Moody’s) di 1.000.000 di euro prima ricevere il diritto a pubblicare l’app store alternativo. La conferma dovrà essere rinnovata automaticamente su base annuale.

Questa “lettera di credito” aiuterà a dimostrare ad Apple che chi gestisce un app store alternativo abbia il mezzo finanziario per supportare il pagamento della CTF ad Apple, anche nel caso in cui gli sviluppatori non siano in grado di farlo.

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