Apple è l’azienda con più profitti in Cina

Il governo USA e Tim Cook sono i due fautori di questo importante risultato.

Apple è ora l’azienda con i profitti più alti in Cina, grazie alla combinazione tra le sanzioni statunitensi contro Huawei e la diplomazia aziendale del CEO Tim Cook con il governo cinese.

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Apple è infatti fuggita al giro di vite del governo cinese nei confronti delle altre aziende tecnologiche grazie a un rapporto simbiotico tra Tim Cook e alcuni membri del governo.

Un’analisi del Financial Times indica che ora Apple realizza più profitti dei giganti tecnologici cinesi Alibaba e Tencent messi insieme.

Come accennato in alto, parte del merito è legato alle sanzioni statunitensi contro Huawei. Un tempo Huawei era quasi la scelta obbligata per i consumatori cinesi quando si trattava di acquistare uno smartphone di qualità. “Era come una ‘fabbrica nazionale’: i cittadini cinesi volevano dimostrare quanto amassero il Paese e andavano a comprare smartphone Huawei”, ha dichiarato Archie Zhang, analista di Counterpoint.

La situazione è cambiata radicalmente quando il governo statunitense ha imposto sanzioni a Huawei, vietando alle aziende statunitensi di vendere tecnologie chiave al gigante cinese delle telecomunicazioni. L’azione ha fatto seguito alle accuse di aver inserito spyware nei prodotti per infrastrutture mobili venduti ai vettori statunitensi e di aver sostenuto finanziariamente l’Iran.

Le sanzioni si sono rivelate devastanti per Huawei, rendendo difficile l’acquisto di tecnologie chiave come i chip 5G, ma soprattutto facendo perdere all’azienda di smartphone la licenza Android. Senza di essa, non avrebbe più potuto vendere nuovi telefoni con sistema operativo Android.

A questo si aggiunge il fatto che Apple è riuscita a sfuggire alla repressione tecnologica della Cina. Il governo cinese ha imposto severe restrizioni alla maggior parte delle aziende tecnologiche – sia nazionali che straniere – per timore che diventassero troppo potenti e una minaccia per il governo.

Tuttavia, Apple è stata quasi l’unica a sfuggire a queste restrizioni. Il Financial Times suggerisce che questo risultato è stato raggiunto con un mix di diplomazia aziendale da parte dell’amministratore delegato Tim Cook e di una relazione simbiotica tra Apple e il regime cinese.

Tim Cook ha fatto spesso visita a Xi e ad altri dirigenti cinesi del settore tecnologico, che hanno contribuito ad evitare ripercussioni che invece sono state avviate contro altre aziende.

Tutto questo è dovuto anche al rispetto da parte di Apple di una serie di leggi discutibili, dal divieto di VPN alla censura per alcune app di news, fino all’obbligo di archiviare i dati degli utenti cinesi su server gestiti da società di proprietà del governo. L’azienda di Cupertino ha sempre affermato di non avere altra scelta se non quella di rispettare le leggi locali in ciascuno dei Paesi in cui opera, ma molti l’hanno criticata per essersi comportata in modo contrario rispetto suoi valori aziendali dichiarati pubblicamente.

Inoltre, tra Cine e Apple c’è un rapporto economico che nessuno vuole mettere a rischio. Apple dipende enormemente dalla Cina come centro di produzione e come secondo mercato per la vendita degli smartphone. Il governo cinese beneficia di centinaia di migliaia di posti di lavoro relativamente ben retribuiti che vanno a vantaggio dell’economia nel suo complesso.

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