L’Ucraina chiede ad Apple di bloccare i servizi in Russia

L'Ucraina chiede aiuto anche ad Apple, che intanto blocca Apple Pay in tutta la Russia.

Il vice primo ministro ucraino Mykhailo Fedorov ha scritto una lettera al CEO di Apple Tim Cook chiedendo di interrompere le vendite di dispositivi e bloccare l’accesso all’App Store in Russia.

Nella lettera, Fedorov afferma di voler chiedere il supporto di Apple per interrompere la fornitura di servizi e prodotti dell’azienda agli utenti in Russia durante l’invasione dell’Ucraina.

Mi rivolgo a te e sono sicuro che non solo ascolterai, ma farai anche tutto il possibile per proteggere l’Ucraina, l’Europa e, infine, l’intero mondo democratico dalla sanguinosa aggressione autoritaria. Ti chiedo di interrompere la fornitura di servizi e prodotti Apple alla Federazione Russa, compreso il blocco dell’accesso all’App Store!

Siamo sicuri che tali azioni motiveranno i giovani e la popolazione della Russia a fermare in modo attivo la vergognosa aggressione militare.

Apple ha un sito Web dedicato in Russia dove vende iPhone, Mac e altri dispositivi, oltre a un ‌App Store‌ localizzato. Gli Stati Uniti hanno già implementato sanzioni che impediscono alle aziende di esportare prodotti selezionati in Russia, ma Apple al momento non è interessata direttamente da questa iniziativa.

Per ora, Tim Cook si è limitato ad affermare di essere molto preoccupato per la situazione in Ucraina e che Apple sosterrà gli sforzi umanitari nel paese.

L’unico veto riguarda Apple Pay. Le sanzioni contro le banche russe volute dal governo americano hanno infatti interrotto l’utilizzo del servizio di pagamento per cinque banche del paese, che ora non sono in grado di utilizzare né Apple Pay né Google Play. Questo significa che gli utenti in Russia non possono più utilizzare le carte emesse dalle banche russe colpite dalle sanzioni con sistemi di pagamento con sede negli Stati Uniti. Le banche colpite al momento sono VTB Group, Sovcombank, Novikombank, Promsvyazbank e Otkritie.

Inoltre, i clienti russi non potranno utilizzare le loro carte di credito all’estero o effettuare pagamenti online a società registrate in paesi che hanno imposto sanzioni.

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