La Federal Trade Commission degli Stati Uniti ha pubblicato un rapporto sul dibattito relativo al “diritto alla riparazione”, suggerendo che le restrizioni alle riparazioni messe in atto da aziende come Apple hanno un impatto negativo sui consumatori e sulle piccole imprese.
Il rapporto “Nixing the Fix: An FTC Report to Congress on Repair Restrictions” è stato realizzato sotto la direzione del Congresso degli Stati Uniti e dà uno sguardo approfondito ad un problema che riguarda i produttori di telefoni e case automobilistiche. I risultati sono stati rilasciati al Congresso con il consenso unanime della FTC.
Molti prodotti di consumo sono diventati più difficili da riparare e mantenere nel tempo. Le riparazioni odierne richiedono spesso strumenti specializzati, parti difficili da ottenere e l’accesso a software diagnostico proprietario. I consumatori i cui prodotti si rompono quindi hanno scelte limitate. Inoltre, l’onere delle limitazioni alle riparazioni può ricadere maggiormente sulle comunità di colore e di reddito inferiore. Molte piccole imprese di proprietà di neri operano nel settore della riparazione e della manutenzione e le difficoltà che devono affrontare possono influenzare in modo sproporzionato le piccole imprese di proprietà di loro proprietà.
Attraverso un seminario sui diritti alla riparazione, commenti pubblici, ricerche e sondaggi, la commissione ha scoperto che “ci sono scarse prove a sostegno delle giustificazioni dei produttori per le restrizioni alle riparazioni“. Come osserva la FTC, esistono alcune disposizioni che proteggono i diritti dei consumatori alla riparazione senza invalidare la garanzia, ma le restrizioni poste in essere dai produttori hanno reso difficile l’esercizio di tali diritti.
Nel rapporto vengono specificatamente elencate restrizioni fisiche come dadi e bulloni proprietari o specifici (come le viti “pentalobe” di Apple), l’uso della colla per sigillare i dispositivi e la saldatura di componenti come la RAM sulle schede madri.
Viene inoltre evidenziata l’indisponibilità di parti, manuali di riparazione e software e strumenti diagnostici. Apple ad esempio non fornisce tale materiale a strutture al di fuori della sua rete di riparazione autorizzata.
Secondo il rapporto, Apple utilizza una serie di strategieper impedire riparazioni non autorizzate, incluso l’uso di blocchi software. Ad esempio, gli attuali iPhone associano parti come lo schermo e l’hardware biometrico con la logica integrata, il che significa che alcune funzioni sono rese inutilizzabili se un componente viene sostituito senza accesso agli strumenti di diagnostica corretti.
La FTC osserva che i consumatori, in particolare i proprietari di apparecchiature costose come l’iPhone, mostrano interesse a riparare i loro prodotti piuttosto che sostituirli con un nuovo modello. Ad esempio, il rapporto indica il programma di sostituzione della batteria che Apple ha lanciato nel 2017 in risposta alla protesta pubblica per un aggiornamento iOS che ha ridotto artificialmente le prestazioni del processore su telefoni con celle obsolete. All’inizio del 2019, il CEO di Apple Tim Cook ha rivelato che la società ha sostituito 11 milioni di batterie, circa 9 milioni in più del previsto, e ha in parte attribuito la causa del rallentamento delle vendite di iPhone proprio a questo programma di sostituzione.
Da parte sua, Apple sostiene che l’espansione delle leggi sul diritto alla riparazione esporrebbe segreti del settore e potrebbe creare problemi di sicurezza e protezione per i clienti. L’azienda sostiene che i suoi prodotti dovrebbero essere riparati solo da tecnici qualificati, una posizione che infastidisce le ditte di riparazione di terze parti.
Sul tema della qualità del servizio, la FTC conclude che le affermazioni di Apple sono infondate, in quanto nessuna potrebbe fornire “prove empiriche a sostegno delle loro preoccupazioni circa il danno alla reputazione o la potenziale responsabilità derivante da riparazioni difettose di terze parti“.
La FTC promette di perseguire appropriate opzioni per l’applicazione della legge e la regolamentazione del diritto alla riparazione.