Le tasse sui servizi digitali che saranno applicate in vari paesi europei costeranno ad Apple e ad altre società americane milioni di dollari all’anno, tanto che lo US Trade Representative sta considerando l’ipotesi di applicare tariffe commerciali contro questi paesi per scoraggiare l’applicazione della Digital Tax.
Tra i paesi che dovrebbero presto applicare una tassa sui servizi digitali figura anche l’Italia, insieme a Francia e Turchia. Il governo americano considera queste tasse discriminatorie nei confronti delle società tecnologiche statunitensi e in futuro potrebbero esserci delle vere e proprie ritorsioni contro le aziende italiane e degli altri paesi in cui verrà applicata una Digital tax.
Ad esempio, contro la Francia, dove la tassa sui servizi digitali è già attiva da qualche mese, gli Stati Uniti stanno per implementare una tariffa del 25% su borse e cosmetici. Lo stesso potrebbe avvenire in futuro su alcuni beni italiani come quelli legati al settore della moda e del cibo.
Lo US Trade Representative sostiene infatti che queste tasse sono “irragionevoli e incoerenti con i principi della tassazione internazionale, anche a causa della loro applicazione rispetto alle entrate piuttosto che al reddito, all’applicazione extraterritoriale e alla mancanza di certezza fiscale“.
Lo scopo della Digital Tax è quello di cercare di frenare l’abuso fiscale e i comportamenti anticoncorrenziali aumentando la trasparenza delle multinazionali USA, soprattutto dopo la vicenda che ha coinvolto Apple e il governo irlandese con tasse molto più basse rispetto alla media nazionale. Su questo caso è ancora in corso una battaglia legale tra Apple e l’UE.
Intanto, è alto il rischio di una guerra commerciale tra USA ed Europa.