Il Dipartimento di Giustizia USA pronto ad avviare un’indagine antitrust contro l’App Store

Il comportamento anticoncorrenziale di Apple sarà nuovamente il fulcro dell'indagine antitrust con l'App Store.

Secondo quanto riferito in queste ore, il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti e i procuratori statali si stanno preparando a lanciare un’indagine antitrust sull’App Store di Apple dopo che gli sviluppatori hanno continuato a sollevare preoccupazioni circa il comportamento anticoncorrenziale dell’azienda.

In Europa, l’App Store di Apple è stato a lungo oggetto di dibattito, tanto che diverse agenzie governative hanno avviato indagini antitrust sul comportamento dell’azienda nei confronti dei suoi concorrenti. Ora sembra che Apple dovrà affrontare lo stesso trattamento anche sul suolo americano.

Il Dipartimento di Giustizia e una coalizione di procuratori di stato hanno parlato con diverse società e sviluppatori che credono che Apple stia adottando comportamenti anticoncorrenziali. Molte aziende contestano la commissione del 30% che Apple richiede sugli acquisti dell’App Store, soprattutto se il consumatore si abbona a un servizio. Questa tassa avrebbe portato molti sviluppatori a una maggiorazione dei costi a discapito dei clienti.

Phillip Shoemaker, ex dirigente di Apple che ha contribuito a progettare e gestire l’App Store dal 2009 al 2016, ha dichiarato a Politico:

Gli acquisti in app non funzionano più. Dato che Apple sta entrando in un numero sempre maggiore di queste aree e sta mettendo fuori mercato diversi sviluppatori, devono davvero pensare a qualcosa di diverso.

Recentemente, Hey, un’app di posta elettronica di Basecamp, ha riacceso il dibattito sulle politiche dell’App Store di Apple. La società ha consentito agli utenti di scaricare l’app, ma è stata considerata non funzionale e pronta all’uso. Basecamp ha portato gli utenti a pagare una commissione di 99 dollari sul sito Web Hey, che ha aggirato la commissione del 30% di Apple sugli abbonamenti. In risposta, Apple ha interrotto gli aggiornamenti e ha minacciato di rimuovere l’app dall’App Store. Basecamp ha successivamente aggiunto un acquisto in-app come prova gratuita di 14 giorni, che lo ha allineato ai termini di servizio dell’App Store.

Non è la prima volta che Apple viene accusata di comportamenti anticoncorrenziali, come accaduto nell’ottobre del 2019, quando il comitato giudiziario della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha chiesto a Spotify di fornire informazioni sul presunto comportamento anticoncorrenziale di Apple, e in particolare su come potesse influire sull’attività di Spotify. L’azienda svedese ha affermato che Apple “mantiene vantaggi ingiusti“.

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