Il Congresso avrebbe chiesto a Spotify informazioni sul presunto comportamento anticoncorrenziale di Apple

Secondo Reuters, il Congresso degli Stati Uniti avrebbe richiesto a Spotify informazioni relative alle sue accuse anticoncorrenziali contro Apple.

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Dal report viene fuori che il comitato giudiziario della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha contattato il servizio di streaming musicale Spotify richiedendo diverse informazioni sul presunto comportamento anticoncorrenziale di Apple.

A marzo, Spotify aveva annunciato di aver presentato un reclamo antitrust contro Apple presso la Commissione europea in merito alle pratiche sleali dell’App Store. Spotify ha riscontrato un particolare problema con Apple che applica una “tassa” del 30 percento solo su determinati acquisti dell’App Store, definendo tale pratica “discriminatoria“. Apple addebita una commissione solo sugli acquisti in-app legati a beni digitali, quindi le app che forniscono beni reali e servizi come Uber sono esenti.

Apple proibisce a Spotify e ad altri sviluppatori di avvisare gli utenti che possono iscriversi ad un abbonamento o completare un acquisto al di fuori della sua app iOS e non consente a Spotify di fare pubblicità ai suoi clienti nell’app o tramite e-mail, poiché queste pratiche aggirerebbero il sistema di acquisti in-app di Apple

Apple ha etichettato il reclamo di Spotify come “retorica fuorviante” e ha affermato che “Spotify vuole tutti i vantaggi di un’app gratuita senza essere realmente tale“, aggiungendo in seguito che Spotify paga a Apple una commissione del 15% per solo circa lo 0,5% dei suoi abbonati paganti. Inoltre Apple ha affermato che l’App Store “accoglie con favore la concorrenza“, rilevando che è stato creato per essere “un luogo sicuro e affidabile per i clienti per scoprire e scaricare app” e “una grande opportunità commerciale per tutti gli sviluppatori“.

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