Rischi per la fornitura dei pannelli OLED, Apple cerca una soluzione alternativa

Dopo quella tra USA e Cina, anche la guerra commerciale tra Corea del Sud e Giappone sta avendo ripercussioni indirette su Apple e la sua catena di fornitura.

Da alcuni giorni, il Giappone ha imposto alcune restrizioni alle società tecnologiche sudcoreane, inclusi alcuni importanti fornitori di Apple come Samsung ed LG. Questa decisione in risposta ad una sentenza della corte coreana, che ha stabilito che la Nippon Steel deve pagare per il lavoro forzato imposto ai cittadini della Corea del Sud durante la seconda guerra mondiale.

In termini pratici, queste restrizioni impongono agli esportatori giapponesi di richiedere l’autorizzazione governativa ogni volta che desiderano effettuare spedizioni in Corea del Sud. Tale processo può richiedere fino a 90 giorni e avrà delle ripercussioni su alcuni fornitori di Apple.

Nello specifico, dal Giappone vengono esportate materie prime come la poliimmide fluorurata, che viene utilizzata nei display per smartphone prodotti da LG e Samsung, o il fluoruro di idrogeno utilizzato per l’incisione dei silicio.

Per evitare i rischi di ritardi nella consegna dei pennelli OLED per i prossimi iPhone, Apple starebbe quindi valiutando l’ipotesi di abbandonare in parte LG e Samsung per affidarsi alla cine se BOE, come avevamo già anticipato alcuni giorni fa.

I dirigenti Apple si sarebbero anche incontrati con i funzionari di Samsung per parlare della situazione. Oltre ai display sono infatti interessante anche le memorie flash DRAM e NAND utilizzate da milioni di dispositivi in tutto il mondo.

Intato, BOE ha investito molto per miglirare la produzione di pannelli OLED e potrebbe essere la soluzione che Apple stava cercando.

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