Il leaker e collezionista di prototipi Kosutami ha condiviso immagini di custodie di AirPods di prima generazione con scocca esterna colorata, in almeno due varianti: rosa e giallo. Gli auricolari e l’interno del case restano però bianchi, mentre cambia solo l’esterno, con una palette che richiama da vicino i colori dell’iPhone 5c.
Diversi siti internazionali hanno ripreso la notizia, confermando che si tratta di prototipi interni, molto avanzati, pensati proprio per valutare una linea di AirPods più giocosa e allineata alla gamma iPhone di quel periodo.
Secondo quanto emerso, Apple avrebbe lavorato almeno su cinque colorazioni “alla iPhone 5c”: blu, verde, rosa, giallo e il classico bianco.
Dalle foto trapelate si vedono custodie di ricarica con scocca esterna rosa e gialla, interno del case rigorosamente bianco e auricolari identici ai primi AirPods, sempre bianchi.
Non c’è nessun logo, scritta o finitura: il design è quello che conosciamo, ma con il “guscio” esterno colorato. Secondo alcune ricostruzioni, questi prototipi sarebbero stati usati per test interni e forse in focus group molto ristretti, prima di decidere di lanciare sul mercato soltanto la versione bianca.
Non è la prima volta che spunta fuori questa storia: già nel 2023 Kosutami aveva mostrato immagini di AirPods rosa, sostenendo che Apple avesse valutato più colorazioni abbinate alla gamma iPhone 7, per poi bloccare tutto poco prima della produzione di massa.
Insomma, il “piano AirPods colorati” sembra essere comparso almeno due volte nella storia recente di Apple, e due volte è stato congelato.
Perché gli AirPods restano bianchi?
La domanda è inevitabile: se Apple ha giocato così seriamente con l’idea di AirPods colorati, perché non li abbiamo mai visti sugli scaffali?
Qui entriamo nella parte più “strategica” della faccenda. Gli AirPods bianchi sono diventati un’icona un po’ come ai tempi gli auricolari dell’iPod: li vedi da lontano e sai subito che sono Apple. Cambiare linguaggio cromatico, soprattutto sul modello più venduto, significa toccare un pezzo di identità molto forte del brand.
Non è un caso che, quando Apple ha voluto sperimentare con i colori, lo abbia fatto sulle AirPods Max, un prodotto premium, con margini più alti, pubblico più di nicchia e logiche quasi da “accessorio fashion” più che da auricolare di massa. Le Max sono disponibili in più colorazioni, proprio come confermato anche dalle schede prodotto ufficiali Apple, che evidenziano varianti come blu, viola e altre tinte pensate per chi vuole differenziarsi.
Sulle AirPods “standard”, invece, Apple probabilmente ha pesato diversi fattori: complessità produttiva e gestione stock con tante varianti, rischio di frammentare un prodotto che vive anche di riconoscibilità immediata e messaggio estetico. Quale?Bbianco neutro, pulito, “tech” e trasversale a tutte le fasce d’età
In più, un case bianco è anche una tela perfetta per cover, skin, adesivi e personalizzazioni varie, un mondo che Apple sa di poter lasciare ai brand accessori senza doversi sporcare le mani.
Vedremo mai AirPods colorati in commercio?
Qui andiamo sul terreno delle ipotesi, ma qualche considerazione si può fare.
Il mercato degli accessori audio è sempre più “moda-driven”: cuffie e auricolari sono diventati parti visibili dell’outfit, non più solo gadget tech. Brand come Nothing, Samsung e moltissimi marchi di fascia media giocano ormai apertamente sui colori, sulle edizioni speciali, sulle collaborazioni con stilisti e influencer.
Apple, da parte sua, ha già dimostrato di saper usare il colore come leva commerciale sui cicli di refresh: basta guardare i nuovi iMac, alcuni iPhone non-Pro e, appunto, le AirPods Max.
Per questo, non sorprenderebbe una futura generazione di AirPods “Lite” o di un modello più economico con due o tre colori base.
Il vantaggio è evidente: rilanciare un form factor già collaudato senza rivoluzionare nulla a livello hardware, ma spingendo sulle colorazioni e sulla personalizzazione.