Apple, l’emoji dell’abaco è sbagliata

L’emoji dell’abaco aggiunta da Apple con iOS 12 non sarebbe corretta, visto che non riprende l’esatta configurazione degli abachi usati da più di quattromila anni in tutte le civiltà.

Come riporta The Verge, l’errore è stato scoperto per la prima volta dall’utente @sophophobic su Twitter, che ha notato come la configurazione dell’abaco di Apple non è stata mai utilizzata nel corso della storia.

In pratica, l’emoji dell’abaco in iOS riprende una configurazione 2:4 che non ha riscontri in nessuna civiltà. I Greci e i romani usavano un abaco con pietre e configurazione 1:4, i cinesi (tra i primi ad utilizzare gli abachi) sfruttavano una configurazione 2:5 per decimali o esadecimali, poi ripresa anche dai giapponesi che in seguito hanno preferito configurazioni 1:5 e 1:4. In Europa arrivò nel medioevo un abaco a linee orizzontali rappresentanti successive potenze di 10. Insomma, nessuna traccia della struttura 2:4 utilizzata da Apple nella sue emoji dell’abaco.

La tesi è stata confermata anche da alcuni storici, che hanno ribadito come non ci sono riscontri su abachi di questo tipo. Quei modelli che si avvicinano all’emoji di Apple utilizzano disposizioni verticali e non orizzontali. C’è da precisare che anche alcune emoji degli abaci utilizzati da altre app o produttori hanno delle imprecisioni, ma l’esperta Peggy Kidwell ritiene che quella di Apple presenti gli errori più gravi sia storici che matematici.

Google, Microsoft e Facebook utilizzano invece abachi matematicamente e storicamente corretti. Google utilizza il modello occidentale a linee orizzontali rappresentanti successive potenze di 10, mentre Microsoft e Facebook utilizzano la versione giapponese 1:4.

Gli abachi di Samsung e Twitter, invece, non sono corretti. Tutti e due utilizzano abachi occidentali ma con sette e cinque bottoni, che di fatto sono configurazioni utilizzate solo nei giocattoli. Apple, invece, ha commesso errori sia per il numero di bottoni che per l’orientamento del suo abaco.

Ovviamente non si tratta di un problema che ci cambia la vita, ma ora ci si aspetta un update correttivo da parte di Apple.

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