“Tim Apple” alla Casa Bianca tra istruzione, coding e nuove proposte

Tim Cook ha trascorso un’intera giornata a Washington per incontrare diversi funzionari della Casa Bianca e altri dirigenti di aziende tech, come parte del suo ruolo nel comitato consultivo per la politica del lavoro che ha l’obiettivo di migliorare le prospettive future sulla forza lavoro negli Stati Uniti.

Nell’ottica di una duratura collaborazione con la Casa Bianca (ne abbiamo parlato qui), il 13 febbraio Tim Cook è stato nominato come uno dei 25 membri del comitato consultivo per le politiche sul lavoro insieme a funzionari del settore istruzione, dirigenti di aziende che si occupano di vari settori e membri del governo sia statali che locali. Cook è il CEO più importante della lista, e rappresenta una delle poche aziende tecnologiche presenti nel comitato. Le altre comprendono Siemens USA, SAP America e IBM.

Quello di ieri è stato uno dei primi incontri operativi del nuovo comitato fortemente voluto dal presidente Trump.

Nel suo intervento, Cook ha parlato brevemente della formazione sul posto di lavoro, un tema che è emerso anche nel 13° Rapporto sulla responsabilità dei fornitori pubblicato proprio ieri da Apple. Il report mette in evidenza le varie iniziative attivate da Apple per i lavoratori dei propri fornitori, tutte focalizzate a migliorare la formazione e l’istruzione dei lavoratori in settori specifici, con programmi di laurea, programmi di specializzazione e programmi dedicati al coding in Swift.

Tim Cook ha fatto poi sapere che Apple svilupperà una campagna nazionale per promuovere l’istruzione e la formazione, raccomandare specifici corsi d’azione per migliorare il mercato del lavoro finalizzati a soddisfare le richieste dei datori di lavoro, produrre strategie per migliorare gli investimenti del settore privato e stabilire una cultura dell’apprendimento.

Cook ha anche ribadito che attualmente ci sono oltre 4.000 scuole negli Stati Uniti che stanno portando avanti il programma “Everyone Can Code” di Apple per insegnare Swift agli studenti. Tra queste, ci sono anche 80 università. Ricordiamo che Everyone Can Code di Apple è stato lanciato nel 2016 come programma di formazione completo per il linguaggio di programmazione Swift.

Su questo punto, Tim Cook ha detto a Donald Trump che per raggiungere il grande obiettivo di integrare questi corsi a livello nazionale c’è bisogno di contributi da parte del governo e del settore privato:

Come abbiamo visto, la discrepanza tra le competenze che emergono dai college e quelle di cui ci sarà bisogno in futuro e che saranno richiesta da sempre più aziende sono alte. La programmazione in Swift è una chiave importante e crediamo fermamente che questo corso dovrebbe essere obbligatorio in tutte le scuole degli Stati Uniti, dalle scuole primarie al college.

Basta guadare i dati per scoprire che c’è un enorme richiesta di sviluppatori, ma poche persone specializzate. E in futuro la domanda crescerà, per questo siamo orgogliosi di aver attivato un programma che aiuta gli studenti ad ottenere tali competenze.

Piccola nota di colore. Durante l’incontro del comitato, il presidente Trump ha chiamato Tim Cook “Tim Apple. Per alcuni non si trattava di una battuta, ma di un vero e proprio errore di Donald Trump. Davvero il presidente degli Stati Uniti ha dimenticato il cognome di Tim Cook? Oppure ha voluto semplicemente associare il suo nome all’azienda?

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