Alcune app iOS condividono dati sensibili degli utenti con Facebook

Il Wall Street Journal ha scoperto che alcune app iOS che forniscono dati a Facebook per scopi pubblicitari in realtà catturano molte più informazioni del previsto e senza il consenso degli utenti.

L’app Instant Heart Rate: HR Monitor, tra le più popolari su App Store per monitorare la frequenza cardiaca, invia le informazioni di monitoraggio degli utenti a Facebook. Flo Period & Ovulation Tracker, che ad oggi ha 25 milioni di utenti attivi,  informa Facebook quando  le utenti donna hanno il ciclo mestruale o hanno intenzione di rimanere incinte. Realtor.com fornisce a Facebook la posizione e il prezzo delle liste visualizzate dagli utenti.

Molte di queste app, inoltre, scrivono nelle loro privacy policy che questi dati non vengono inviati a terzi per scopi pubblicitari. Insomma, l’utente è ignaro delle informazioni personali e sensibili che vengono raccolte e inviate a Facebook.

Tra l’altro, Facebook raccoglie questi dati anche se non viene utilizzato alcun account legato al social network, con le varie app che condividono i dati per sfruttare gli strumenti di analisi di Facebook che consentono di indirizzare gli utenti verso annunci mirati.

iOS permette di bloccare alcune informazioni che le app non possono condividere (come posizione o contatti), ma su altre, come i dettagli sulla salute, non esiste alcun tipo di opzione simile. Inoltre, gli utenti possono disattivare la pubblicità mirata di Facebook, ma non hanno modo di impedire alle app di inviare in modo scorretto i dati raccolti.

Facebook ha affermato che parte della condivisione dei dati che il The Wall Street Journal ha scoperto non rispetta i termini commerciali della piattaforma e ha chiesto a queste app di interrompere l’invio di informazioni che gli utenti considererebbero sensibili.

Il Wall Street Journal ha parlato con un portavoce di Apple, che ha dichiarato che le linee guida sull’App Store richiedono alle app di ottenere il consenso dell’utente per la raccolta dei dati: “Quando sentiamo parlare di uno sviluppatore che viola questi rigidi termini e linee guida sulla privacy, investighiamo rapidamente e, se necessario, intraprendiamo azioni immediate”. 

In totale, almeno 11 delle 70 app testate dal Wall Street Journal inviavano dati sensibili agli utenti su Facebook, tra cui sei delle 15 app più scaricate della categoria salute e fitness.

Apple dovrebbe sicuramente fare più attenzione quando si tratta di condivisione di dati così sensibili.

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