Angela Ahrendts parla del presente e del futuro degli Apple Store

In vista del lancio di un nuovo programma Today at Apple e della prossima apertura del nuovo Apple Store Carnegie Library a Washington, Vogue Business ha incontrato Angela Ahrendts per parlare proprio del present e del futuro dei negozi Apple in tutto il mondo.

Da quando ha lasciato Burberry per unirsi a Apple cinque anni fa, Ahrendts ha trasformato completamente i negozi Apple da strutture concentrate solo sull’esperienza di vendita in punti di riferimento culturali per le comunità locali. Non si tratta più solo eleganti showroom per mostrare i prodotti Apple, ma di centri in cui celebrare la creatività, l’architettura e l’apprendimento. Vogue Business fa notare che tutto questo è stato realizzato mentre altri rivenditori continuano a lottare per far chiudere gli esercizi fisici. Ad esempio quasi 10.000 negozi negli Stati Uniti hanno chiuso dal 2017, mentre Apple ha chiuso solo quattro store in tutto il mondo nello stesso periodo.

Il fulcro di questa nuova strategia risiede proprio nei nuovi flagship che Apple sta aprendo o ristrutturando in tutto il mondo, come conferma la stessa Ahrendts:

Ora stiamo aprendo negozi più grandi, ma in numero inferiore rispetto al passato, in modo da poter offrire la piena esperienza di tutto ciò che è Apple.

In effetti, nel 2018 Apple ha aperto solo nove nuovi punti vendita, mentre molti di quelli già esistenti sono stati ristrutturati. Inoltre, quello di Carnegie Library a Washington sarà il primo Apple Store che aprirà negli Stati Uniti dal 2017.

Alcuni anni fa ho inviato una foto a Tim Cook dicendogli che c’è questa libreria che Apple potrebbe trasformare in uno spazio aperto a tutti. Carnegie lo immaginavo già anni fa quando aveva la sala di lettura. Per questo store vogliamo focalizzarci sui bambini con sessioni di programmazione dedicati proprio a loro. È un tipo diverso di investimento.

Ahrendts osserva inoltre che, se da una parte i profitti di Apple derivano principalmente dalle vendite degli iPhone, i negozi al dettaglio spesso traggono il loro maggior successo da parte dei clienti che desiderano acquistare un Mac. Inoltre, poiché Apple pensa ai suoi negozi in termini di impatto sul marchio piuttosto che di redditività, la sede di maggior successo non è necessariamente quella con il maggior numero di vendite. Ciò consente ad Apple di avere la libertà di provare progetti audaci e ambiziosi, senza la pressione di dover ottimizzare prima i profitti per metro quadrato.

Per questo Apple si sta concentrando sempre di più su negozi che diventano punti di incontro per le comunità locali, con sessioni presiedute da artisti, creativi e tecnici provenienti da tutto il mondo. Tutto ruota intorno al programma di successo Today at Apple, ormai presente in tutti gli Apple Store:

In 506 negozi in tutto il mondo, lo staff Apple inizia la giornata con un’app chiamata Hello, che riassume quello che c’è “bisogno di sapere” nella giornata, spesso con un video mio o del mio team. Una seconda app, Loop, funziona come un social network interno in cui il personale può condividere gli insegnamenti l’uno con l’altro. Qualcuno potrebbe vendere più telefoni di chiunque altro e chiediamo loro di condividere il successo con un video di 20 secondi su Loop. Usiamo la traduzione automatica e tutti nel mondo possono vedere cosa sta facendo Tom in Regent Street. È un enorme lavoro, ma per noi basta che tutti i negozi si parlino l’uno con l’altro.

E su questi parametri si baseranno gli sviluppi dei futuri Apple Store.

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