Il CEO di Super Micro di unisce a Tim Cook: “Bloomberg deve ritrattare la sua storia sui chip spia”

Nuovo capitolo nella storia, a quanto pare fake, di Bloomberg sulla presenza di un chip spia cinese in un server Apple della Super Micro Computer. Dopo aver detto ai propri clienti che avrebbe condotto ulteriori controlli sui propri server, nonostante la mancanza di prove a supporto delle accuse, il CEO della Super Micro Computer si è unito all’appello di Tim Cook nel chiedere a Bloomberg di ritrattare completamente la storia.

In una dichiarazione rilasciata alla CNBC, il CEO della Super Micro Charles Liang ha spiegato che la sua azienda è impegnata nella creazione di server sicuri e di livello mondiale, aggiungendo che la storia pubblicata da Bloomberg ha “creato una confusione e una preoccupazione ingiustificata tra i nostri clienti“.

Liang ha anche sottolineato la mancanza di prove a supporto delle affermazioni di Bloomberg, affermando che “non ha prodotto informazioni su una singola scheda madre interessata” per supportare le affermazioni fatte nella storia originale.

In definitiva, Liang ha detto che Bloomberg dovrebbe “agire in modo responsabile” e ritirare le accuse non supportate fatte nell’articolo. Lo stesso appello è stato fatto anche da Tim Cook alcuni giorni fa.

Ricordiamo che Bloomberg ha affermato che Apple ha scoperto questo chip spia nel maggio del 2015, per poi informare segretamente l’FBI qualche giorno dopo. Tale chip sarebbe stato inserito dal governo cinese per spiare le aziende statunitensi e i loro clienti. Insomma, un vero e proprio “hacking hardware”.

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