Tim Cook e altri dirigenti Apple raccontano i loro anni al vecchio campus

Wired ha pubblicato un interessante articolo con protagonisti alcuni dirigenti Apple che raccontano diversi aneddoti sui loro anni al campus Infinite Loop dell’azienda. E non mancano riferimenti a Steve Jobs.

Greg Joswiak racconta il trasferimento nell’allora nuovo campus di Infinite Loop: “Il campus venne realizzato velocemente ed era qualcosa di stupendo. Era un gigantesco cambiamento per tutti noi, che passammo da dei piccoli cubetti a degli uffici tutti nostri. Tutti i dipendenti che avevano un ufficio potevano scegliere il nome della propria stanza, e non mancavano ovviamente delle scelte molto strane come “Here and There”

Scott Forstall afferma che camminare tra i vari edifici di Infinite Loop era come attraversare un labirinto: “Quegli edifici erano dei labirinti. Ogni volta che portavo qualcuno nel campus. si perdeva. Quando qualche ospite chiedeva di andare in bagno, sapevo che si sarebbe perso. Le uniche volte che qualcuno non si è perso è quando facevamo riunioni con persone non vedenti. In quei casi, i loro cani riuscivano sempre a trovare la strada giusta!”

Phil Schiller ricorda i tempi in cui ogni settimana venivano consegnate nel campus le copie di Macworld e MacWWK … perché allora non si potevano leggere le notizie su internet. Solo da quelle riviste potevamo avere una percezione di quello che gli altri pensavano dei nostri prodotti. A quei tempi le cose erano diverse. Non c’erano i telefoni cellulari e internet viveva i suoi primi anni di vita. Non esistevano tante notizie online. Le riviste erano un appuntamento fisso”.

Il primo giorno di Tim Cook fu molto particolare: “Per entrare dovetti superare alcuni manifestati che protestavano perché Steve Jobs aveva deciso di porre fine alla produzione del Newton. Quando entrai, informai Steve dell’accaduto e lui disse che non dovevo preoccuparmi e che era tutto sotto controllo”

Tra i dirigenti più importanti si era diffusa anche la tradizione di ritrovarsi il venerdì sera a bere scotch per discutere non solo di lavoro.

Mike Slade, assistente personale di Steve Jobs dal 1999 al 2004: “Probabilmente posso contare sulle mie dita il numero di volte che Steve è venuto nel mio ufficio. Una volta è  entrato, ha chiuso la porta e ha detto: “Ho bisogno di parlarti di qualcosa di veramente importante.” Ho detto, “Cosa?” e Steve mi dice che lui e Laurene stavano avendo una discussione su formaggio – non pensava che i suoi figli dovessero mangiarlo, ma Laurene pensava che fosse una fonte di proteine. L’ultima volta che venne nel mio ufficio fu nell’autunno del 2003. Mi disse di avere il cancro e poi iniziò a piangere. E io insieme a lui”. 

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