Oppo e la sua soluzione creativa per eliminare la “notch”

Con il nuovo Oppo Find X presentato ieri a Parigi, l’azienda ha mostrato al mondo una soluzione davvero creativa per eliminare la “notch” e offrire uno smartphone con display edge-to-edge.

Oppo Find X si presenza con un enorme schermo da 6.4 pollici che copre quasi tutta la parte frontale, compresi i bordi in stile Galaxy. Sulla parte superiore si nota l’assenza della fotocamera frontale e dei vari sensori, visto che Oppo ha ideato una soluzione molto particolare: le fotocamera e i sensori per il riconoscimento facciale del dispositivo sono a scomparsa e fuoriescono grazie ad un sistema motorizzato.

In pratica, quando si sblocca il dispositivo o si apre l’app della fotocamera il frame si sposta verso l’alto e fa comparire tutti i moduli fotocamera.

L’approccio è simile a quello adottato da Vivo con il suo NEX, ma in quel caso era soltanto un piccolo rettangolo a fuoriuscire dalla parte superiore del telefono per utilizzare la fotocamera anteriore. Su Oppo Find X, a fuoriuscire è  l’intera parte superiore del telefono che comprende le due fotocamere (anteriore e posteriore) e diversi sensori. Questa soluzione è sicuramente più elegante ed esteticamente gradevole.

Tra l’altro, questo smartphone non ha lo scanner per le impronte digitali, quindi l’unico sensore biometrico è quello del rilevamento facciale 3D che si attiva proprio con il citato sistema motorizzato. Grazie a questa idea, il rapporto screen-to-body è del 93%.

Malgrado le promesse di Oppo, rimane da capire come questo sistema si comporterà nell’utilizzo quotidiano del dispositivo. Rallenterà le nostre operazioni? La risposta la avremo soltanto mettendo le mani su questo Find X: la parte superiore del telefono scorre ogni volta che si deve sbloccare il telefono con il volto, e mentre Oppo sostiene che tutta l’operazione impiega solo 0.5 secondi per essere completata, bisogna capire se alla lunga l’utente non troverà fastidioso e lento questo tipo di approccio. Inoltre, c’è anche da considerare la questione durabilità: sbloccando lo smartphone decine se non centinaia di volte al giorno, quante volte il motore elettrico che alimenta il sistema di estrazione riuscirà a far bene il suo lavoro prima che si rompa?

E per le custodie, quale sarà la soluzione?

Insomma, l’idea adottata da Oppo è sicuramente creativa e affascinante, ma rimangono diversi dubbi da chiarire con delle prove pratiche. Per tutti gli altri dettagli su questo dispositivo vi rimandiamo al nostro speciale su Teeech.

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