Il settore ADV si scaglia contro Apple [u: Apple risponde!]

Sei tra le più importanti realtà del settore ADV hanno inviato una lettera aperta ad Apple per criticare le modifiche apportate sulla nuova versione di Safari per Mac e iOS. Ecco i dettagli.

In questa lettera si fa esplicito riferimento alla nuova funzionalità “Intelligent Tracking Prevention” che potrebbe limitare di molti gli introiti pubblicitari per le aziende del settore e per tutti gli editori che lavorano online.

Le restrizioni tecnologiche sui cookie, come ad esempio il limite di 24 ore per il retargeting degli annunci, vengono considerate “poco definite e arbitrarie” e potrebbero avere un impatto sull’intera “infrastruttura del moderno internet“:

L’approccio unilaterale e poco definito di Apple è pessimo per le scelte del consumatore e deleterio per tutti i contenuti e i servizi online supportati dagli annunci pubblicitari targhettizzati. L’utente preferisce vedere annunci di oggetti che possono interessarlo, e non di qualcosa di generico. Bloccando i cookie in questo modo si genererà un muro tra i brand e i loro clienti e renderà la pubblicità più generica e meno tempestiva e utile. Detto in poche parole, i cookie gestiti in questo modo non rappresentano la scelta dell’utente, ma la scelta del produttore del browser.

Queste novità saranno integrate in iOS 11 e in macOS High Sierra, con potenziali conseguenze negative per tutti gli editori online. Apple ha giustificato questa scelta parlando di tutela della privacy.

AGGIORNAMENTO

In risposta alla lettera aperta pubblicata dai big dell’ADV mondiale, Apple ha rilasciato alcune dichiarazioni sul funzionamento del criticato Safari Intelligence Tracking Prevention:

 Apple crede che le persone hanno diritto alla privacy. Safari è stato il primo browser a bloccare i cookie di terze parti per impostazione predefinita e la Intelligence Tracking Prevention è un metodo più avanzato per proteggere la privacy degli utenti. La tecnologia di rilevamento degli annunci pubblicitari è diventata così pervasiva che permette alle aziende che monitorano le ricerche di risalire alla maggior parte della cronologia di navigazione di una persona. Queste informazioni vengono raccolte senza autorizzazione e vengono utilizzate per il re-targeting degli annunci. La nuova funzione integrata su Safari rileva ed elimina i cookie e i dati utilizzati per questo tracciamento cross-site, il che significa che aiuta a mantenere privata la cronologia web di una persona. La funzione non blocca gli annunci e non interferisce con il monitoraggio legittimo dei siti che vengono effettivamente visitati dagli utenti. I cookie progettati per funzionare quando l’utente interagisce solo con quel sito e gli annunci pubblicitari verranno normalmente visualizzati.

Il sistema utilizza il machine learning per ridurre il monitoraggio invasivo degli advertiser relativamente agli annunci cross-site. In un post pubblicato a giugno Apple spiegò i motivi di questa scelta: “Molti utenti non hanno più fiducia quando vengono monitorati e quando i dai sensibili sulla loro attività web vengono acquisiti per scopi che non hanno mai accettato”. 

Sul nuovo Safari, i cookie che sono considerati legittimi possono essere utilizzati da terzi per 24 ore dall’ultima visita dell’utente sul sito web associato. Dopo il primo giorno e per i successivi 30, il cookie viene partizionato. Questo significa che gli utenti possono rimanere collegati ai siti non visitati frequentemente, ma limitando l’uso dei cookie per il monitoraggio tra i vari siti.

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