Tony Fadell: “Le prime idee di iPhone con ghiera cliccabile e sistema operativo Linux”

L’ex dirigente Apple Tony Fadell ha rilasciato una nuova intervista in cui racconta come è nata l’idea di creare il primo iPhone e come si sia evoluta nel tempo, malgrado Steve Jobs fosse fissato con la ghiera cliccabile.

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“L’idea iniziale era quella di creare un iPod Video migliore. Cercammo quindi di inserire un grande schermo su un iPod, di rimuovere la ghiera e di renderla virtuale, così da poter consentire agli utenti di guardare video e immagini widescreen”, esordisce Tony Fadell nell’intervista rilasciata a The Verge, “Poichè non volevamo rinunciare alla ghiera cliccabile, aggiungendo però uno schermo di maggiori dimensioni senza rendere il dispositivo più grande, cercammo di trovare diverse soluzioni”.

A questo punto, Fadell ammette che il miglioramento dell’iPod non era l’unica cosa che Apple aveva in mente, visto che Steve Jobs ci parlò dell’idea di creare un iPhone: “Non sapevamo quale progetto scegliere. Avevamo un iPod con funzioni telefoniche, ma con le stesse dimensioni di quello originale e con uno schermo molto piccolo. In tanti non volevano poi rinunciare alla rotella nell’interfaccia, perchè la consideravano iconica. Il vero problema, però, era comporre un numero di telefono. Usare la ghiera era come ritornare negli anni ’60 ai telefoni rotativi, era lento e macchinoso. Tutto il resto funzionava bene, ma la cosa principale che deve fare un telefono, quell’iPod la faceva in modo sbagliato”.

Fadell sostiene che Steve Jobs era uno dei più grandi sostenitore della ghiera cliccabile per comporre i numeri sul futuro iPhone: “Provammo di tutto. Cercammo di inserire piccoli pulsanti nella ghiera in prossimità dei numeri per consentire all’utente di fare clic. Prendemmo come spunto un cellulare Nokia che aveva un design circolare per comporre i numeri con pulsanti fisici, e a Steve questa idea non dispiaceva. Così ci abbiamo provato”. 

Alla fine, però, il team ha dovuto dire a Jobs che la ghiera non funzionava dal punto di vista dell’interfaccia utente: “Dopo 4-5 settimane, arrivammo alla conclusione che la ghiera non era la scelta migliore per l’iPhone. Ci abbiamo lavorato tanto, continuavamo a provare, ma poi ci rendemmo conto che stavamo solo perdendo tempo. Prima di dirlo a Jobs, dovevamo però trovare un’alternativa, perchè era quello che lui voleva. Parlammo allora di un display più grande, senza ghiera e completamente touch”. 

Fadell parla poi delle prime fasi di sviluppo del sistema operativo, quando iOS stava solo prendendo forma e Apple prese in considerazione l’idea di utilizzare Linux su iPhone: “Jon Rubinstein e un paio di altre persone che lavoravano al progetto avevano iniziato a sviluppare un sistema operativo basato su Linux, mentre Avie Tevanian e Scott Forstall crearono una versione ridotta di OS X ottimizzata per quel primo iPhone. I due team sono stati in competizione per diverso tempo per capire quale fosse l’idea migliore. L’idea OS X non era malvagia, ma dovevamo assicurarci che un sistema così complesso, anche se ridotto, funzionasse su un hardware decisamente inferiore a quello di un Mac. Io ed altri ingegneri iniziammo invece a creare un sistema operativo alternativo e pensato appositamente per l’iPhone. Non so se avevamo il prodotto vincente, ma di sicuro avevamo l’idea che poi ebbe la meglio. A Steve Jobs piaceva questa proposta e il team continuò a lavorarci per circa due settimane. Era nata la prima versione di iOS”.

Dopo diversi anni in Apple, Fadell lasciò l’azienda per creare Nest, venduta poi a Google qualche anno più tardi.

 

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