10 anni di iPhone: come Apple ha cambiato la storia

Il 2017 è stato atteso per mesi come l’anno del decimo compleanno di iPhone, durante il quale, secondo le indiscrezioni, Apple avrebbe stupito il suo pubblico, celebrando in modo particolare questa ricorrenza. 

Che piaccia o no, iPhone, nelle sue diverse varianti, ha sempre avuto l’onore e l’onere di rappresentare l’intera categoria dei dispositivi portatili, divenendo fin da subito il simbolo dell’evoluzione tecnologica di questo terzo millennio. 

In attesa di vedere confermati o smentiti i rumor riguardanti la presentazione di un particolare modello dello smartphone di Cupertino, torniamo indietro nel tempo, ripercorrendo il percorso che ha portato Apple a cambiare la storia della tecnologia!

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iPhone 2G

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Annunciato il 29 Giugno 2007 attraverso l’ausilio dell’intramontabile “Say hello to iPhone”, fu proprio questo il primo smartphone della Mela.

Con una velata citazione alla presentazione originaria del Macintosh, durante la quale introdusse la prima Graphic UI e la riproduzione audio dei contenuti a video, utilizzando le parole “Hello, I am Macintosh”, Steve Jobs ripropose quindi una strategia già vincente per la presentazione del suo nuovo prodotto di punta.

Anche chiamato iPhone 2G (o Edge), con evidente riferimento all’unica tipologia di rete dati supportata, questo dispositivo disponeva di una fotocamera (esatto, “fotocamera”: niente video a quel tempo!) da 2 megapixel, storage interno pari a 4, 8 o 16 GB, connettività Bluetooth, Wifi e Batteria da 1150 mAh.

Ma il vero cavallo di battaglia di iPhone, elogiato il più possibile dallo stesso Steve Jobs, era il display: un’unità touchscreen da 3,5″ con risoluzione 320×480 pixel, completamente dedicata all’interazione con l’utente.

L’obiettivo di Jobs era da sempre quello di riuscire a coniugare la semplicità d’uso di un cellulare con l’aspetto estetico, e l’eliminazione della tastiera fisica rappresentò il passo più importante verso il raggiungimento di questo scopo.

iPhone OS, l’attuale iOS, ancora in una fase prototipale, presenterebbe poi, al giorno d’oggi, mancanze enormi, quali l’impossibilità di registrare video o addirittura scaricare nuove applicazioni dall’App Store;
tuttavia, se consideriamo il contesto di quel periodo, non possiamo fare altro che riconoscere l’enorme cambiamento di rotta del settore tecnologico.

Se disponeste poi di un iPhone 2G, mai commercializzato in Italia, fate attenzione: potreste ritrovarvi, tra non molti anni, ad avere tra le mani un piccolo gioiello…

iPhone 3g

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L’anno successivo, forte dell’apprezzamento del pubblico, Apple presentò la prima revisione del suo smartphone: ricordiamo il 2008 per iPhone 3g.

Con i suoi 128MB di memoria RAM, questo nuovo dispositivo venne accompagnato da uno degli update più fondamentali di iOS, poiché il sistema operativo made in Apple, giunto alla versione 2.0, diede il via al supporto alle applicazioni di terze parti, portando con sé App Store.

Grazie inoltre alla commercializzazione su larga scala, al supporto alla rete 3G e all’introduzione delle notifiche push, potremmo definire iPhone 3G come l’iPhone che segnò il punto di non ritorno: il confine tra il passato e il presente della tecnologia.

iPhone 3GS

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Il primo iPhone a raggiungere uno spazio di archiviazione interna pari a 32GB fu iPhone 3GS, che, come dice il nome, si rifece in tutto e per tutto allo stile estetico del fratello maggiore, iPhone 3G.

Definito due volte più veloce del predecessore”, il primo device di Apple a presentare una “s” nel proprio nome innovò anche il comparto multimediale, che grazie ad iOS 3.0, nonché alla camera da 3 megapixel, cominciò a vantare tra i pro la registrazione video a 480p.

Il display era tuttavia fermo, a livello di risoluzione, da tre anni, necessitando urgentemente di un aggiornamento.

iPhone 4

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Acclamato, nel 2010, prima da Apple e poi dagli utenti di tutto il mondo come “l’iPhone del cambiamento”, il quarto modello dello smartphone dell’azienda statunitense verrà probabilmente ricordato per l’enorme successo riscosso a livello globale. Le novità risiedevano ovunque: partendo dal design e giungendo al display, passando per il software.

Il design squadrato di iPhone 4 , ridisegnato da zero per la prima volta, rientra tutt’oggi tra le preferenze di buona parte degli appassionati.

Il vetro utilizzato per la back cover in sostituzione della plastica, la scocca in metallo e la cura maniacale di Apple nei confronti di ogni piccolo particolare rimangono indelebili segni distintivi di questo dispositivo.

Ma iPhone 4 è stato il portatore, fin dalla propria uscita, del nuovo standard di display: Apple, infatti, utilizzò per la prima volta il termine “Retina Display”.

La tecnologia Retina, spesso erroneamente associata solo alla risoluzione dello schermo (in questo caso, 640×960 pixel), consiste in una delle rivoluzioni chiave del 2010: ogni dispositivo presentato da quel momento in poi avrebbe dovuto fare i conti non solo con parametro numerico, bensì con la qualità e la nitidezza delle immagini, apparentemente stampate sul display di iPhone 4.

Proprio grazie al Retina Display, Apple introdusse Facetime, la prima applicazione a integrare il supporto nativo alle videochiamate (dapprima vincolate alla rete Wifi).

iOS 4, uno dei major update più importanti nella storia dell’OS di Apple, introdusse inoltre, tra le varie novità, il raggruppamento delle icone in cartelle e, finalmente, la gestione del multi-tasking.

L’autonomia dello smartphone di Apple, tuttavia, si attestò entro range piuttosto deludenti.

Inoltre, proprio a causa della sua popolarità, iPhone 4 scatenò forti polemiche riguardo il fenomeno dell’Antennagate, il quale portava il device, se impugnato in modo particolare, a perdere completamente il segnale.

iPhone 4s

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Protagonista dell’anno 2011 fu iPhone 4s.

Seconda dei modelli “s” di Apple, sull’onda della forza mediatica del predecessore, la quinta generazione non portò alcun miglioramento estetico (senza contare lo spostamento delle antenne, che risolse l’Antennagate), pur introducendo caratteristiche hardware e funzionalità software decisamente interessanti.

Tra i tanti aspetti innovativi, è necessario ricordare l’arrivo del Chip A5, primo processore dual-core montato su un dispositivo della Mela, affiancato dagli emblematici 512MB di RAM.

Siri rappresenta però il vero tratto distintivo di questo dispositivo: l’assistente vocale di Apple, migliorato costantemente nel corso degli anni, nacque proprio dal concept di iOS 5.

Impossibile non sottolineare, in ultimo, il fatto che iPhone 4s sia stato presentato il 4 Ottobre 2011, giorno precedente alla morte del CEO di Apple, Steve Jobs.
Per questo motivo, forse, esso è lo smartphone di Cupertino che più facilmente viene abbinato all’immagine del fondatore dell’azienda stessa.

iPhone 5

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Proseguendo, il 2012 fu l’anno di iPhone 5, il primo smartphone di Apple ad ampliare sostanzialmente, seppur di solo mezzo pollice, le dimensioni del display.

Mantenendo in auge il marchio “Retina”, il sesto iPhone adattò la risoluzione del proprio schermo alle dimensoni maggiorate: avvicinandoci sempre più all’HD, passiamo quindi dal classico formato di 640×960 a quello di 640×1136.

Oltre a essere più sottile e leggero dei precedenti modelli, sempre in ambito hardware, iPhone 5 fu il primo device a eliminare del tutto l’utilizzo del connettore a 30 pin, fino a quel momento scelta primaria dell’azienda, in favore di un nuovo prodotto targato Apple: il Cavo Lightning.

iPhone 5s

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“Forward thinking”.

Così Apple, un anno dopo, nel 2013, presentò il settimo modello di iPhone: iPhone 5s.

Appurata la tendenza di utilizzare la lettera “s” per identificare i device “intermedi”, parlando di questo dispositivo ci avviciniamo nettamente al presente.

Lo slogan di presentazione, il quale, tradotto, suonerebbe come “Pensando al futuro”, non fu un semplice metodo di marketing per attirare utenza: esso si riferisce infatti all’implementazione di Apple A7, il primo core a 64bit.

iOS 7, dunque, fu il primo OS a supportare pienamente i vantaggi offerti dall’evoluzione hardware di cui sopra.
Questo update, oltretutto, donò una nuova veste grafica all’ambiente di iOS, preferendo le forme flat agli obsoleti rilievi 3D.

La scelta di utilizzare un processore a 64bit permise all’azienda di convogliare una quantità di potenza e risorse largamente superiore rispetto al passato all’interno di uno smartphone delle stesse dimensioni di iPhone 5.
Attualmente, quasi ogni smartphone in commercio, qualsiasi sia la fascia di prezzo considerata, è dotato di una CPU a 64bit.

Oltre a quanto riportato, la feature fondamentale di iPhone 5s è senza dubbio la presenza del sensore di impronte digitali, che abbiamo imparato a conoscere in questi anni e che, ancora una volta, è divenuto una costante nel mondo della tecnologia portatile.

iPhone 5c

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Un anacronistico quanto moderno dispositivo entrò in commercio contemporaneamente con iPhone 5s.

Colorato e appariscente, iPhone 5c si presentò al pubblico come la reincarnazione di iPhone 5. Esso, infatti, era caratterizzato dalle stesse specifiche tecniche (compresa la mancanza del Touch ID), rivestite questa volta per colpire direttamente la fascia media del mercato.

Sempre che €629 rientrino nella definizione di “fascia media”

iPhone 6 e iPhone 6 Plus

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Durante il Keynote di Settembre, Apple rinnovò se stessa, presentando una nuova linea di device, alternativa a quella dei classici iPhone: prese vita in quest’occasione iPhone 6 Plus.

iPhone 6 e iPhone 6 Plus, chiacchierati moltissimo nei mesi precedenti all’evento di lancio, resero chiara l’intenzione della compagnia di rompere gli schemi imposti dal proprio ideatore.

La tesi di Steve Jobs, secondo la quale il display di uno smartphone non avrebbe dovuto oltrepassare i 4″ (dimensione utile all’utilizzo con una sola mano), fu abbandonata infatti nel 2014.

Con l’avvento del primo iPhone “standard” da 4,7″, iPhone 6 (750×1334 pixel), e del fratello maggiore da 5,5″ (Full HD), iPhone 6 Plus, anche Apple ha aderito implicitamente alla direzione presa dal mercato: quelli che una volta erano definiti “phablet” sono ormai comuni smartphone.

Con un design ridisegnato, ricco di linee tondeggianti e di materiali premium, iPhone 6 e 6 Plus, entrambi dotati di chip Apple A8, introdussero una camera da 8 megapixel, oltre al supporto ai pagamenti NFC, assente fino a quel momento.

iPhone 6s e iPhone 6s Plus

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Poco più di un anno fa, a Ottobre 2015, vennero presentati i successori della serie “s”: iPhone 6s e iPhone 6s Plus.

Come d’abitudine fin dal principio, anche questi device non differirono dai predecessori per desing, ma implementarono caratteristiche hardware piuttosto interessanti.

La memoria RAM, innanzi tutto, raddoppiò, passando dal singolo Gigabite di iPhone 6 e 6 Plus ai 2GB di 6s e 6s Plus: ciò permise di adattare le componenti ad iOS 9, versione del sistema operativo di Apple decisamente più pesante e ricca di elementi.

Un Touch ID di seconda generazione e una camera aggiornata (troviamo ora un sensore da 12 megapixel, con apertura focale f/2.2) definirono poi il quadro generale di questi dispositivi.

Ma la novità di spicco per quanto riguarda iPhone 6s fu senza dubbio il 3D Touch, un sistema di riconoscimento della pressione che permette di eseguire azioni specifiche in base alla forza esercitata sullo schermo.

Con l’integrazione di questa nuova tecnologia, Apple implementò nel firmware una serie (inizialmente, a onor del vero, abbastanza limitata) di funzioni e scorciatoie rapide attivabili tramite l’utilizzo del 3D Touch, dedicate esclusivamente ad iPhone 6s e 6s Plus.

iPhone SE

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Come accaduto per iPhone 5C, a seguito del Keynote dedicato ad iPhone 6s, nel mese di Marzo 2016 abbiamo assistito alla presentazione di un ulteriore smartphone: iPhone SE.

L’edizione speciale in questione ricalca appieno le linee dei modelli da 4″, presentandosi come un “tuffo nel passato”.

Un’analisi più accurata, però, rivelò ciò che moltissimi utenti avrebbero sperato: iPhone SE, oltre la forma, predilige la sostanza. Le caratteristiche prestazionali dello smartphone, infatti, sono identiche a quelle di iPhone 6s e iPhone 6s Plus, eccezion fatta per la camera e il Touch ID, che rimane quello di prima generazione.

Il costo di iPhone SE si avvicinò questa volta più alla fascia media del mercato, per quanto esso non si presentasse come tale, aggirandosi intorno ai 500 euro.

iPhone 7 e 7 Plus

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“This is 7”

Lo slogan scelto a Settembre 2016 da Apple per il lancio dell’attuale top di gamma, iPhone 7, suona volutamente semplicistico.

iPhone 7 e iPhone 7 Plus, con un design rinnovato solo in minima parte, rappresentano la nona edizione dello smartphone più venduto al mondo.

Con uno storage interno esteso fino a 256 GB, una camera da 12 megapixel (dual camera per il modello Plus), certificazione IP67 (che li rende Water Resistant, e non esplicitamente Water Proof) e chip Apple A10 Fusion, iPhone 7 e 7 Plus eseguono iOS 10, la decima release del sistema operativo dell’azienda di Cupertino.

La caratteristica più discussa è senz’altro l’assenza dell’ingresso jack da 3,5mm, che impedisce agli acquirenti di utilizzare qualsiasi auricolare che non sia dotato di connettività bluetooth, se non ricorrendo all’adattatore fornito in confezione.

Infine, tra critiche ed elogi, con ad iPhone 7 e 7 Plus ha debuttato la colorazione Jet Black, tanto apprezzabile a livello estetico quanto soggetta a graffi e danneggiamenti.
Essa si trova abbinata esclusivamente alle versioni da 128 e 256 GB, mentre non è prevista per i modelli da 32 GB.

 

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Tirando le somme, questo 2017 sembra in procinto di svelare novità ancora diverse da quelle che si sono succedute nel corso di questi dieci anni di iPhone.

Indipendentemente da quanto potremo affermare a fine anno, abbiamo comunque avuto prova, con il trascorrere del tempo, dell’incredibile influenza che Apple, tanto nel 2007 quanto oggi, esercita sul mercato tecnologico mondiale.

iPhone ha avuto l’enorme merito, se non di introdurre, di rappresentare in modo chiaro e concreto ciò che il termine “smartphone” racchiude.

È forse questo che vuol dire “Cambiare la storia”?

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