Obama chiede ad Apple (e non solo) di aiutare il governo a combattere l’ISIS

Ieri sera, durante il suo discorso nello studio ovale, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha parlato anche di terrorismo e ha invitato le aziende di tecnologia ad aiutare l’America nel combattere l’ISIS.

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Dopo i fatti di San Bernardino, anche negli Stati Uniti si percepisce la paura per potenziali e ulteriori attentati organizzati più o meno direttamente dall’ISIS, tanto che il presidente Obama ha tenuto un importante discorso alla nazione, parlando anche alle varie Google, Apple, Microsoft e simili: “Invito i leader delle aziende tecnologiche statunitensi ad aiutare il paese e rendere più difficile per i terroristi usare i vari dispositivi per sfuggire alla giustizia”. 

La frase è chiara ed emblematica: l’invito alle aziende, Apple in primis, è quello di rivedere le loro posizioni in tema di crittografia. Come sappiamo, Tim Cook è sempre stato chiaro sull’argomento e ha ribadito più volte che non violerà mai la privacy degli utenti Apple in nome della sicurezza. Adesso che il terrorismo si fa sempre più vivo anche negli Stati Uniti, l’opinione pubblica – prima vicina alla posizione di Cook –  sta ora cambiando parere.

Il governo degli Stati Uniti ne vuole quindi approfittare per discutere con le varie aziende tecnologiche e trovare una soluzione che soddisfi tutti, utenti compresi. Ad esempio, nel manuale dell’ISIS si consiglia l’utilizzo di iMessage per i messaggi e di FaceTime per le conversazioni audio-video, proprio perchè questi due servizi non possono mai essere intercettati dagli inquirenti. Certo, questa tecnologia consente ai bravi cittadini di essere certi che nessuno possa spiarli, ma quando entra in ballo la sicurezza nazionale le cose possono cambiare.

Il discorso di ieri dimostra che il presidente Obama ha intenzione di far cambiare politica alle varie aziende di tecnologia, anche se sarà difficile farlo. Nei prossimi giorni potrebbe quindi essere organizzato un summit che tra il governo degli Stati Uniti e i CEO delle varie aziende tech degli Stati Uniti.

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